Regia di Burt Kennedy vedi scheda film
L'esemplificata linearità del racconto, la pronosticabilità degli eventi anticipati puntualmente da un imbolsito John Wayne più claudicante del solito ed una regia preoccupata solo di cogliere qualche panorama ad intervalli regolari mentre i cowboys trotterellano, allungando così il brodo, mortificano nomi che presi da soli conferirebbero, e conferiscono comunque, solidità ad un qualunque western. Ed è grazie proprio alla loro presenza che il film galoppa fino in fondo. L'unico punto di vista mostrato avvilisce l'azione e gli scontri dall'esito prevedibile perdono qualsiasi mordente. Mancano i contrasti veri ed i conflitti d'interesse e personalità. C'è troppa armonia e concordanza tra i protagonisti e, nonostante l'azione, la monotonia regna sovrana. Non si scalpita per nulla se non per la seducente Ann-Margret che con i capelli sciolti mozza il fiato e le cantilene elogiative della viril amicizia sfiorano purtroppo il ridicolo. Inadeguatamente utilizzata la surreale ambientazione desertica tra finissima sabbia e neri rottami e, ad onta del regista, vanno aggiunte l'odiosa e rapida altalena giorno/notte in prossimità della conclusione e le confusionarie ed incomprensibili riprese delle dispute notturne. Non va passato sotto silenzio, tuttavia, il sorprendente finale che sciaguratamente ridesta interesse proprio quando la parola fine sta per comparire sullo schermo.
Più western del western stesso, perché un cowboy vero lui lo è stato. Con una faccia di cuoio vissuta tanto quanto la più vecchia sella del film.
Gran bella donna, gran bella donna davvero. Una seducente e felina svedesina che tiene alto il vessillo del proprio paese per quanto concerne la rinomata bellezza delle proprie donne. Ok, ma come attrice? Non è certo questo il film che doveva mostrarne le doti (non da quel punto di vista), sebbene si può notarne la prorompente vitalità non solo fisica anche qui. Come fascino e presenza riempie lo schermo e non si potrebbe chiederle di più visto l'andazzo della pellicola. In "Tommy" e "Conoscenza Carnale", ad esempio, dimostra di valere anche come interprete e non come semplice surplus estetico.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta