Regia di James Franco vedi scheda film
Estremamente sottovalutato da pubblico e critica, è invece un film semplicemente imperdibile per chi ama Faulkner, che riesce perfettamente a riprodurre l'atmosfera del libro. Magari negli USA si facessero più film così e meno guerrestellari inutili. A prescindere da quanto vi stia sugli zibidei James Franco.
Evidentemente le numerose recensioni annichilenti rintracciabili sui siti anglofoni sono basate perlopiù sull'avversione specifica verso il Franco o sull'insuccesso (opinabile) al botteghino, perché per me questo film è semplicemente un capolavoro. Pur essendo il mio giudizio assolutamente partigiano (sempre stato un appassionato di Faulkner e in particolar modo del libro omonimo), come si può non apprezzare innanzitutto la scelta assolutamente controcorrente di trasporre sullo schermo un romanzo così complesso, sfaccettato, frammentario e ricco di voci diverse? Ma le buone intenzioni non bastano, e allora andiamo ad analizzare il risultato. Gli attori sono credibili, riescono a incarnare adeguatamente quei personaggi così idiosincratici? Sì, perfettamente. Poveri, sporchi, rozzi, sdentati, con quell'accento americano del Sud marcato che non poteva mancare. La trama è stata adattata con attenzione? Quanto si è perso del libro? Come per ogni film basato su un romanzo, molto si perde, ma questo è uno di quei rari casi in cui tutto ciò che sembrava cruciale e rilevante è stato mantenuto e concorre a creare quell'atmosfera unica che pervadeva il testo. La prosa di Faulkner è stata adulterata? Affatto, anzi (ri)vive in tutto il suo fulgore nei vari dialoghi e monologhi. Credetemi, fra qualche anno cominceranno a farlo vedere nelle scuole.
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