Regia di Alan Brown vedi scheda film
Chip è un ballerino di soli diciott’anni da poco arrivato a New York, con pochi soldi in tasca e neanche una sistemazione. Grazie ad una borsa di studio comincia a collaborare con un gruppo di danza, diretto da Anthony, dove intuisce che la competizione è parte del suo lavoro. La madre è del Kansas, è molto opprimente e lo chiama spesso perché vorrebbe che rientri a casa. Tra gli altri danzatori fa amicizia con una ragazza in particolare, che gentilmente gli offre prima del cibo in una pausa dalle prove e poi, scoprendo che dorme lì senza avere una sistemazione, lo ospita anche a casa sua. Chip è introverso e non ha ancora accettato pienamente la sua omosessualità, fino a quando il giovane Theo gli fa capire che gli piace…
Un film veramente piccolo piccolo questo “Five Dances”, io l’ho scoperto sul portale di “The Open Reel Distribuzione” dove è possibile scaricarlo in lingua originale con sottotitoli (prezzo modesto).
Il contenuto del film è principalmente costituito dalle prove dei danzatori, la sala prove è lo spazio principale dove si muove il racconto e i protagonisti sono il piccolo gruppetto di danzatori, come da trama, Chip in testa.
Se può piacervi farvi trasportare dalle musiche soavi e dai balletti davvero ben coreografati, sicuramente potreste apprezzare quest’opera, che risulta tuttavia un po’ più debole dal punto di vista del coming of age e del coming out, poiché si limita a tratteggiare gli stessi solo con piccoli gesti, sguardi e pochissime parole, ma senza molti elementi di racconto.
Resta molto bella però secondo me la scena di sesso tra i due ragazzi, Chip e Theo, con la passone che esplode irruenta proprio in sala prove e i corpi che si toccano e abbracciano con ingenuità e paura prima e bramosia subito dopo.
Ma la parte che ho preferito però in assoluto del film sono i dieci minuti finali, intensissimi. Chip vuol fare una sopresa a Theo e organizza un piccola cenetta a lume di candela tra i due, dove si parla delle famiglie (che non ci sono) di entrambi, ci si ascolta e si balla un po’: ne esce in questo spazio un quadro romantico di estrema bellezza ed emozione. Voto (da 1 a 10): 7.
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