Regia di Gabriela Cowperthwaite vedi scheda film
Lo spettro dell’immaginario collettivo relativo alle orche assassine si muove tra il pacioso Free Willy e la mostruosa Orca prodotta da Dino De Laurentiis;?fra i giulivi addestratori/animatori dei parchi acquatici e la loro versione cinematografica mutilata sul campo, la splendida Marion Cotillard di Un sapore di ruggine e ossa. Gabriela Cowperthwaite si addentra nell’intercapedine tra questi ultimi esempi, con un documentario mordace quanto i maestosi cetacei e aggressivo quanto un pamphlet. Raccogliendo testimonianze di visitatori e, soprattutto, ex addestratori del parco SeaWorld, in Florida, ricostruisce tramite referti e atti giudiziari le incredibili storie di un numero troppo alto di lavoratori attaccati, anche fatalmente, dalle orche. Catturati e costretti a vivere in ambienti dalle dimensioni inadeguate alle loro necessità, sottoposti a stress insostenibili (madri e cuccioli separati per questioni di mero showbusiness), gli animali sono frequentemente psicotici e imprevedibili. I dirigenti di SeaWorld, che non hanno concesso interviste all’autrice, nella maggior parte dei casi hanno negato ogni responsabilità, attribuendo alle vittime la negligenza e lo scarso rispetto di misure di sicurezza. Il doc rivela aspetti agghiaccianti della gestione di questa macchina dell’intrattenimento, ma pur di affermare la sua verità (il trattamento delle orche è bestiale quanto il loro istinto, gli show andrebbero aboliti) non esita a usare mezzi talvolta scorretti, spettacolarizzando la tragedia.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta