Regia di Don Michael Paul vedi scheda film
Capisco che è difficile fare un "Salvate il soldato Ryan dei poveri" senza fare tonfi, ma qui si esagera.
Al di là dell'incredibilità dell'idea di base sulla genesi della bomba atomica, è davvero difficile accettare una sospensione dell'incredulità di fronte a quattro soldati alleati (tra i quali l'eroe protagonista è un novellino) che riescono ad arrivare dalle Ardenne nel cuore della Germania, fino alla più segreta (ma ridicolmente difesa) installazione militare tedesca!, nonostante che schiere di già allertati (!) soldati tedeschi (che cadono come birilli) cerchino ripetutamente di fermarli.
A ciò si aggiunga una caterva di frasi demenziali (le più ridicole di una lunga lista: "dobbiamo superare quei mitraglieri senza scatenare la Terza Guerra Mondiale!" e "come sei finito in questa guerra?", rivolta ad un coscritto USA nel 1944!).
A ciò si aggiungano poi le ridicolaggini tecnico-scenografiche come carri armati sovietici T34 d'epoca malamente camuffati da carri tedeschi e soprattutto un attacco di Fortezze Volanti (create ragionevolmente al computer) che bombardano a tappeto da trecento metri invece che da seimila! Ma il culmine è quando uno dei nostri eroi, afferrata una radio tedesca da campo riesce immediatamente a contattare direttamente gli aerei alleati che stanno facendo l'attacco e a dirigerli, mentre con l'altra mano guida un camion!
Qualche personaggio è sorprendentemente fuori dagli stereotipi ma in modo che li rende per nulla credibili (il caricaturale aviatore della RAF che meno British e compassato non potrebbe essere, il soldato sovietico), altri sono invece lo stereotipo dello stereotipo, tipo il classico sergente USA "al quale puoi affidare la tua vita".
Insomma, si salva solo, per motivi estetici, la figlia dello scienziato tedesco, interpretata da Melia Kreiling. Decisamente troppo poco, anche per un film di guerra "dei poveri".
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