Regia di Alexandre Aja vedi scheda film
Ispirato al romanzo cult dello scrittore Joe Hill( in italiano “La vendetta del diavolo”),il film di Aja rielabora il materiale originale, rivolto ad un pubblico adulto, per un target più teen-forse adattandosi alla generale convinzione odierna-anche se non di tutti i registi- che gli horror siano “roba per adolescenti”, e incapaci di un generale significato profondo- rivedendo perciò il soggetto, sia nella linea temporale degli eventi, sia nell’età dei personaggi, che nel contenuto generale: il protagonista diventa più giovane, è ancora sotto processo e il delitto è fresco; la vena pulp, ambigua e critica del romanzo viene ripulita, e vengono invece aggiunte molte sequenze più dinamiche e d’effetto(la più azzeccata è quella coi giornalisti, assente nel romanzo). Sparite molte “visioni interiori” del protagonista quando avvicina o tocca la gente, ridicolizzata in parte l’umanità squisita estratta dalle sue “vittime”(l’esempio più calzante sono i due gay), scarnificati all’osso i pensieri e i monologhi di Iggy-compreso il meraviglioso e infuocato discorso ai serpenti nel bosco, troppo bello e provocatorio per trovare spazio, anche rielaborato, in un prodotto simile- Aja cerca di trovare un maggior equilibrio tra l’ambiguità squisita del romanzo di Hill e un contenuto più consono alle aspettative bidimensionali e “punitive” richieste dai simboli della cultura di derivazione del soggetto, per la quale l’umanità misteriosa ed empatica del “male necessario” non è contemplata.
Tuttavia, nella trama di “Horns”, volente o nolente, rimane l’ombra della scintilla originaria e un riflesso del contenuto di provenienza, permettendo al film di diventare comunque un prodotto più originale della media-soprattutto nel genere, e con spunti di riflessione di norma assenti in film di questo tipo, in special modo se diretti ad un pubblico molto giovane. Alcune sequenze azzeccate-l’introduzione con la camera che si muove in circolo, quella all’ospedale, il confronto tra Iggy e il fratello sulla droga,etc... altre che non sanno che strada imboccare tra dramma e comicità, altre che risentono di una regia un po’ troppo di mestiere, e poco di ingegno-forse perché Aja funziona spesso meglio nel demenziale splatter.
Piuttosto bravi gli attori, in particolare Daniel Radcliffe.
Un discreto film. Da un grande libro.
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