Regia di Gillo Pontecorvo vedi scheda film
Il film in cui si esprime tutta la visione terzomondista di Pontecorvo, attraverso una parabola che parla dell'Ottocento per riferirsi al suo tempo (non a caso, Queimada esce nel 1968) e alle nuove rivoluzioni possibili e immaginabili. Si dice Queimada e s'intende il Viet Nam, si chiama Josè Dolores e si pensa a Che Guevara o a Ho Chi Minh: dovunque venga instillato il seme della rivolta, esso germoglierà e produrrà frutti, per quanto vi sia sempre chi proverà a schiacciarlo, a bruciarlo e ad estirparlo, per biechi interessi economici e di dominio. E così, se prima si garrotava sotto la bandiera rossoverde del Portogallo, dopo si fucila all'ombra della Union Jack.
Nei film che sottendono un contenuto "politico", e nei film di Pontecorvo in particolare (si pensi anche ad Ogro), il didascalismo è sempre in agguato, ma qui una certa efficacia spettacolare - le scene di massa, le battaglie tra le piante di canna da zucchero - controbilancia una deriva intellettualistica inevitabilmente sottesa dalla sceneggiatura stessa. Pur essendo indeciso sul numero di stelline da attribuire, per stima ed affetto campanilistico verso il regista, opto per quattro.
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