Un agente inglese organizza la rivolta contro i portoghesi in un'isola caraibica e dieci anni più tardi torna per uccidere José Dolores, l'uomo che lui stesso aveva scelto come capo della rivoluzione. Un po' confuso, ma visivamente affascinante. Brando è perfetto nel ruolo. Gillo Pontecorvo spreca un buon soggetto per rendere subito evidente la sua metafora politica (in piena guerra del Vietnam).
Un bel film italiano del 1969, diretto da Gillo Pontecorvo, che vuole mostrare tutte le aberrazioni del colonialismo, ambientato nel XIX secolo. Il protagonista William Walker (Marlon Brando) è un agente inglese che fomenta la rivoluzione della popolazione borghese dell’isola immaginaria di Quemada, nelle Antille, sotto il dominio portoghese.
Film complesso. Grande sceneggiatura, grande interpretazione di un Brando nei panni di un faccendiere spregiudicato. Il film è un recipiente ben pensato capace di contenere storia, idee, politica, colonialismo, suprematismo, liberazione. Voto: 8.
Nel contesto dell'assalto colonialista europeo all'Africa, un film d'avventura e d'intrigo che regista (Pontecorvo) e sceneggiatori (Arlorio e Solinas) hanno voluto avvincente e allo stesso tempo impegnato, persino pedagogico, appartenente a una stagione innovativa e felice del cinema italiano. Fondamentale l'apporto magnetico di Marlon Brando.
Un film che insegna la storia, la nostra storia, quella più infame. Che insegna che un terrotorio verrà dato alle popolazioni più produttive ed assecondabili. Saranno dichiarati liberi, ma saranno sempre schiavi.
Buona visione!!!!!! Non perdetevelo. E’ un film da 10 (dieci) e lode!!!
chi ha scritto la trama (pontecorvo spreca,ecc ecc) si è addormentato, ed è un grande incompetente. Pontecorvo vale 1000 registi di questo paese di baluba e incapaci. ciao
Messa in scena discreta, con qualche scena che centra il bersaglio. Sceneggiatura che si concede qualche lentezza di troppo nel finale; Brando si divora da solo il film; lo consiglio soprattutto ai suoi fans.
La rivoluzione pianificata a tavolino,come nei migiori circoli culturali.Una partita a scacchi sfruttando gli indigeni vessati.Dopo un paio di anni da quello che resta il suo migliore film,la battaglia di Algeri,Gillo Pontecorvo ritorna con un film ambizioso e imperfetto.Ambizioso perchè è un film girato con dovizia di mezzi che non lesina scene di massa spettacolari,con… leggi tutto
Queimada (“bruciata) e un’immaginaria isola delle Antille, colonia portoghese popolata in prevalenza da schiavi. Qui a metà ’800 arriva un agente del governo inglese per eseguire un piano in tre fasi: 1) suscitare una rivolta dei neri; 2) convincere la borghesia locale a cavalcare la rivolta per ottenere l’indipendenza; 3) trasformare l’isola in un protettorato inglese. Ci tornerà… leggi tutto
Sicuramente nato con buone intenzioni, ma inciampato in errori clamorosi già in apertura (il marinaio che spiega a Walker-Brando la storia di Queimada che diventa una voce off alla fine del film), riusulta schematico, lento apatico e in qualche scena girato alla garibaldina. Certamente non è il film adatto per iniziare ad esplorare il cinema italiano di genere degli anni 70. leggi tutto
I premi, innanzi tutto: CONCORSO LUNGOMETRAGGI La giuria del Concorso Lungometraggi presieduta da Margaret Mazzantini (Italia) e composta da Milcho… segue
Walker, coinvolgendo con il suo carisma e fredda determinazione anche la popolazione schiava dell’isola ed il loro leader José Dolores (Evaristo Marquèz), porta la rivoluzione al successo e sull’isola si instaura un governo indipendente presieduto dal meticcio Teddy Sanchez (Renato Salvatori), sia pure debole ed incapace e sotto l’influenza commerciale…
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Commenti (8) vedi tutti
Un bel film italiano del 1969, diretto da Gillo Pontecorvo, che vuole mostrare tutte le aberrazioni del colonialismo, ambientato nel XIX secolo. Il protagonista William Walker (Marlon Brando) è un agente inglese che fomenta la rivoluzione della popolazione borghese dell’isola immaginaria di Quemada, nelle Antille, sotto il dominio portoghese.
leggi la recensione completa di massimo45Film complesso. Grande sceneggiatura, grande interpretazione di un Brando nei panni di un faccendiere spregiudicato. Il film è un recipiente ben pensato capace di contenere storia, idee, politica, colonialismo, suprematismo, liberazione. Voto: 8.
commento di TortellaüberallesNel contesto dell'assalto colonialista europeo all'Africa, un film d'avventura e d'intrigo che regista (Pontecorvo) e sceneggiatori (Arlorio e Solinas) hanno voluto avvincente e allo stesso tempo impegnato, persino pedagogico, appartenente a una stagione innovativa e felice del cinema italiano. Fondamentale l'apporto magnetico di Marlon Brando.
commento di LucianoLUn film che insegna la storia, la nostra storia, quella più infame. Che insegna che un terrotorio verrà dato alle popolazioni più produttive ed assecondabili. Saranno dichiarati liberi, ma saranno sempre schiavi. Buona visione!!!!!! Non perdetevelo. E’ un film da 10 (dieci) e lode!!!
leggi la recensione completa di BradyFilm con grande sforzo Storico-Scenografico e buone Interpretazioni ma troppo lungo da seguire e la cosa non giova.voto.5.
commento di chribio1Una lunga e sofferta meditazione: sulla vita, sulla storia, sulla schiavitù, sulle leggi del profitto.
leggi la recensione completa di IlGranCinematografochi ha scritto la trama (pontecorvo spreca,ecc ecc) si è addormentato, ed è un grande incompetente. Pontecorvo vale 1000 registi di questo paese di baluba e incapaci. ciao
commento di krossMessa in scena discreta, con qualche scena che centra il bersaglio. Sceneggiatura che si concede qualche lentezza di troppo nel finale; Brando si divora da solo il film; lo consiglio soprattutto ai suoi fans.
commento di emil