Regia di Fedor Bondarchuk vedi scheda film
Dopo un prologo che non c'entra assolutamente nulla (terremoto nel Giappone odierno, con giganteschi aerei di Mosca che portano soccorso ai civili) si viene improvvisamente catapultati a Stalingrado durante l'ultima guerra, dove cinque eroici soldati russi riescono da soli a fermare l'esercito tedesco.
Interminabile polpettone retorico e patriottico, perfetto emblema della Russia putiniana. Scene madri e retorica a manetta, incessante sottofondo orchestrale e soprattutto ralenti infiniti: se non ci fossero, il film durerebbe la metà. L'apice del ridicolo si raggiunge nei primi minuti, con i sovietici avvolti dalle fiamme che assaltano e fanno a pezzi una trincea tedesca.
Qual'è il risultato di tutto ciò? Tecnicamente ben fatto, ma uno spettacolo così irritante che porta lo spettatore quasi sul punto di PARTEGGIARE PER I NAZISTI.
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