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Il passo del diavolo

Regia di Renny Harlin vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Il passo del diavolo

di zombi
7 stelle

crederei volentieri nelle versioni ufficiali, ma mi titilla il gusto per il pensiero gotico

toh chi si rivede renny harlin... e me ne sono accorto alla fine coi titoli di coda. non che mi stessi chiedendo che fine avesse fatto, però ricordo un certo suo successo, un film carino con la geena davis e poi vabbè.

alla ricerca di horror dopo l'euforia di IT COMES AT NIGHT, fai passare, fai passare, segna questo, segna quello, arrivo a questo THE DYATLOV PASS INCIDENT!!!!!....  chi non si è fatto prendere da fantasie varie leggendo i fatti di quell'incidente in quel lontano 1959?..... provo a dare una chance a questo filmetto, solo doppiato in italiano, maluccio del resto, con le migliori intenzioni e le peggio aspettative.

attori sconosciuti, visi senza nessun tratto distintivo di peso, adolescenti americani al solito fastidiosi nel loro sfacciato entusiasmo da land of opportunity dove si fa il bagno nel latte e dialoghi degni di tale età da gita spensierata dove magari ci scappa il video-inchiesta-colpaccio per diventare finalmente imprenditori di se stessi e promulgare il self made men and women.

insomma carne da macello, meno uno, meno due e meno tre.

nonostante tutto scorra liscio come da prodottino un pò serie B voluta, ricercata e inseguita e un pò straight to video involontario da cubi del supermercato, tra la solita battutina misogina da maschietto arrapato, e le sbruffonate tiktokkare in terra straniera, ci sono dettagli quasi subliminali e un pò arty che il cervello cattura e ti consiglia di continuare la visione perchè forse non è ciarpame da intasamento library.

le foto in bianco e nero della spedizione dyatlov e dei corpi ritrovati congelati, fanno un pò a botte con i dialoghi infiniti e i primi battibecchi di sorridenti mascelloni che hanno scalato lo scalabile, sicuri di sè alla ricerca del saggio che spacca il culo per far impressione al collage. 

si sorride e si alzano gli occhi al cielo per le battute sulle poppe della microfonista, o sulla preferanza per la telecamera del ragazzo alle ragazze con le solite allusioni su propensioni omosessuali, e intanto si avanza un pò faticosamente nella neve arrancando alla ricerca di interesse intorno al sessantesimo minuto di durata, quando finalmente giungono nel punto in cui dyatlov aveva messo le tende.

harlin comunque un pò di mestiere ce lo mette, arriva il riferimento all'esperimento filadelfia e poi un'esplosione e una valanga e da qui comincia a diventare interessante e rutilante; mancano ancora circa 40 minuti alla fine e i superstiti s'imbattono in una porta super blindata con la chiusura all'esterno e sono inseguiti da russi che dicono di essere arrivati per soccorrerli, ma sparano e allora decidono che sembra l'idea più immediatamente logica da fare; aprire la porta ed entrare.

i misteri che riguardano i fatti sulla spedizione dyatlov, ricordando che eravamo in unione sovietica e in piena guerra fredda e il sempre bello ed utile complottismo alla charles berlitz, fanno di questo DEVIL'S PASS, soprattutto nei secondi 40 mintui, un prodotto godibilissimo, pieno zeppo di cosucce succulente, tipo appunto teletrasporto, mondi paralleli, esperimenti per creare super uomini e quant'altro possa rendere interessante un film horror senza troppe pretese che non siano quelle di non annoiare.

diciamo che , se il saggio per il collage sarà difficile che vedrà la scrivania di un professore, il film di harlin al contrario, al netto di certi effettacci digitali veramente cheap e/o forse grazie anche quelli(o magari nonostante), girando e macinando al massimo gli ultimi 10/15 minuti, complottismo, teorie altromondiste, tunnel spazio-temporali, paura dello straniero e creature incistate, macinate e mescolate nella materias instabile di porte che portano ovunque, ha risollevato le sorti di un filmetto altrimenti un poco soporifero.

 

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