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Sin City - Una donna per cui uccidere

Regia di Frank Miller, Robert Rodriguez vedi scheda film

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La recensione su Sin City - Una donna per cui uccidere

di Paul Hackett
6 stelle

Nuove storie ambientate nella corrotta (Ba)Sin City: una diabolica maliarda muove i fili di personaggi in bilico tra violenza e perdizione, un ragazzo cerca un'impossibile rivincita su un immondo padre naturale e una spogliarellista alcoolizzata insegue la sua vendetta, struggendosi di pene d'amor perduto.

 

Eva Green, occhi verdi, labbra scarlatte e seni perfetti generosamente offerti agli sguardi adoranti del pubblico maschile (o almeno di sicuro a quelli di chi scrive), per la terza volta sontuosa femme fatale dopo Dark Shadows e 300 - L'Alba di un Impero, è la vera (e probabilmente unica) raison d'etre di questo passabile sequel (e in parte prequel) di un primo episodio replicabile nella forma, ma probabilmente irraggiungibile nella sua (ai tempi) folgorante e innovativa sostanza. Tra gli attori, anche solo in forma di cameo, viene riproposta parte del cast originale (Mickey Rourke, Jessica Alba, Powers Boothe, Bruce Willis) ma la succitata Divina (la maiuscola è voluta) francese vampirizza ogni inquadratura nella quale compare, arrivando persino a eclissare la pur sensualissima Rosario Dawson, regina a sua volta della pellicola precedente. Josh Brolin subentra a Clive Owen nel ruolo di Dwight McCarthy e ne fornisce una caratterizzazione del tutto differente, più cupa e spigolosa. Alla regia, di nuovo la coppia Frank Miller & Robert Rodriguez, ad assicurare continuità al progetto.

 

Eva Green, tutto il resto è noia: 6/10.

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