Regia di Frank Miller, Robert Rodriguez vedi scheda film
Seguito di Sin City, dignitoso ma meno d'effetto, in quanto non molto diverso dal predecessore. In questo episodio situazioni determinatesi alla fine del primo Sin City sono le premesse di vicende intrise di avidita', vendetta e sangue, intrecciate tra loro per il ruolo dei personaggi. Un giocatore d'azzardo gode di una fortuna quasi sfrontata, ma paga a caro prezzo l'insistenza nel voler sfidare un avversario troppo duro e scorretto; lo stesso "cattivo" diviene bersaglio per una spogliarellista e ballerina, che lo ritiene responsabile della morte di un poliziotto. Infine, un uomo e' irretito e manovrato da una donna, avida e manipolatrice. Elemento distintivo del film e' la fotografia, un bianco e nero arricchito qua e la' da colori che evidenziano stati d'animo, sofferenza, emozioni, dolore. Notevole l'ambientazione, una citta' statunitense ferma agli anni '60, con elementi distopici, ridotta in piena decadenza materiale e - soprattutto - morale, in cui si sopravvive alla giornata, tra violenza e sopraffazioni; gli stessi personaggi portano sul loro corpo il segno di questa decadenza. Trasandati e segnati dalle difficolta' del vivere, avvezzi alla violenza e ad ogni vizio, le tentazioni del quale sono ovunque - prostitute, alcool, fumo, gioco d'azzardo. "Buoni" in senso stretto, non ne esistono; c'e', al limite qualcuno un po' meno "cattivo" ! Evocativa in tal senso e' anche la voce narrante, la quale fa uso di espressioni, figure retoriche, metafore particolarmente colorite. Ben diretti gli attori, sebbene poco espressivi nel loro trucco pesante e resi funzionali alla narrazione, che e' costituita per lo piu' da sequenze di azione, molto frenetiche e coreografiche. Buon film, crea un'atmosfera di notevole spessore e anche solo per essa merita la visione; non offre, pero', nulla di nuovo rispetto all'episodio precedente.
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