Regia di Frank Miller, Robert Rodriguez vedi scheda film
Una trama meno corposa rispetto alla prima pellicola, che consente al film di svolgersi in modo meno pastoso ma finisce per farlo sembrare più vuoto e meno pomposo, a partire dall'elemento più significativo, come la fotografia che, seppur affidata sempre alle sapienti mani di Robert Rodriguez, sembra mancare di qualcosa. Se il primo film era pregno di “fumetto”, questo secondo sembra possederne di meno, sarà che ormai l'occhio di chi guarda si è abituato al modo di raccontare dei registi che sembrano non voler sfruttare totalmente il potenziale della prima pellicola. Sempre potente l'interpretazione di Mickey Rourke ma ci stupisce è Joseph Gordon-Levitt, nei panni di Johnny, in un ruolo di cui non si capisce bene il senso, che finisce per sembrare incompiuto quando ti accorgi che invece, per la trama, lo è già; un carisma forte per un personaggio che sembra quasi un plus senza fili conduttori, peccato. Non eccelle la recitazione di Eva Green e Josh Brolin, personaggi centrali che non attirano, troppo marginale per una pellicola che cerca di andare in profondità. Un buon non-sequel che riprende lo spirito del film antecedente ma lo sviluppo è diverso, sembra quasi palesato il timore di eccedere e finisce per sembrare più scialbo, finendo per avere un film con poco carattere che affascina solo per qualche interpretazione e per la fotografia comunque piacevole anche se stavolta meno impeccabile. Sostanzialmente una buona pellicola che non fa rimpiangere quella precendente pur essendogli poco dipendente.
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