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Sin City - Una donna per cui uccidere

Regia di Frank Miller, Robert Rodriguez vedi scheda film

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La recensione su Sin City - Una donna per cui uccidere

di will kane
5 stelle

Bentornati a Basin City, detta "Sin City" per rendere meglio l'idea del livello della commistione tra peccati e vizi imperanti in una città violenta e senza tempo, in cui la logica di sopravvivenza è quella della jungla. Nove anni dopo il successo internazionale arriso alla versione cinematografica del fumetto noir di Frank Miller, a Robert Rodriguez si associa proprio l'autore delle strisce in bianco e nero, un gioiello a livello grafico sulla carta stampata, per raccontare il prosieguo delle sventure di Marv, Dwight e compagnia truce: oltre a Mickey Rourke, che in pratica ebbe l'inizio del suo rilancio interpretando il robusto spaccatutto dal profilo di roccia, rivediamo il crudele senatore impersonato da Powers Boothe, e la tormentata spogliarellista di Jessica Alba, oltre alla dura Rosario Dawson, mentre cambiano dei volti, come per i personaggi passati da Clive Owen a Josh Brolin, e da Michael Clarke Duncan ( per la scomparsa del colossale attore nero) a Dennis Haysbert. In più, arrivano Joseph Gordon-Levitt nei panni di un giocatore a cui una notte fortunata costerà carissima, Eva Green, la summa delle dark ladies classiche, e Bruce Willis si limita ad apparizioni spettrali, essendo il suo poliziotto Hartigan morto nel film precedente. Fatte le presentazioni, si dirà che, a film finito, si prova la sensazione di un'operazione tutto sommato inutile, visto che le soluzioni grafiche di impatto simile alla graphic novel originale, erano già state viste nel film del 2005, la violenza stilizzata che accompagna tutto il lungometraggio è fin troppo insistita, e che pare una visione nichilista all'ennesima potenza, da parte di un artista, Miller, che ha realizzato veri e propri capolavori nel mondo del fumetto, che ha adottato una misantropia ed una misoginia incontrollabili. Rodriguez, invece, da un pò troppo tempo pare galleggiare nella celebrazione di se stessa e della sfacciataggine con cui gira bene materiale solitamente catalogato come trash. Per intendersi: "Sin City-Una donna per cui uccidere" non annoia, ma non dice granchè.

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