Regia di Frank Miller, Robert Rodriguez vedi scheda film
A (Ba)sin City si intrecciano le vite turbolente di un giocatore d'azzardo (Gordon-Levitt), di una spogliarellista (Alba), di un debosciato dalla forza smisurata (Rourke) e di un detective (Brolin). La donna per cui uccidere del titolo del secondo episodio di Sin City, tratto dal fumetto di Frank Miller (ancora una volta co-regista con Robert Rodriguez) è una femme fatale (Green) che adesca chiunque le faccia comodo per arrivare a uccidere il ricchissimo marito e godersi l'eredità.
Tanto curato, innovativo, impeccabile nella forma (bianchi e neri contrastatissimi, rossi carminei e bianchi flueorscenti), tanto insulso nei contenuti: un mix di dialoghi scritti sfogliando il dizionario dei luoghi comuni e scene degne di Matrix, con amazzoni capaci di colpire con sciabole e balestre e uomini inclini a qualsiasi forma di sadismo. L'apologia dello splatter in chiave hard boiled, il tutto servito con una confezione patinatissima.
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