Regia di Scott Cooper vedi scheda film
Non va troppo per il sottile Scott Cooper, regista senza particolari velleità e con la mano pesante (Crazy Heart ne era già prova eclatante). Qui si butta a capofitto su una storia risaputa, coadiuvato ancora una volta da una squadra di ottimi interpreti a tenere a galla la pellicola. Periferia urbana, classe operaia, smantellamento industriale, disoccupazione, degrado, due fratelli, di cui uno reduce, debiti, delinquenza, violenza, vendetta. Nella prima parte del film, piuttosto lenta e macchinosa, getta le basi per un dramma sociale e muscolare che sfocia in un finale quasi western. Nulla di nuovo sul fronte occidentale, messa in scena quadrata, sceneggiatura di grana grossa, azione, il minimo indispensabile di introspezione nei caratteri dei protagonisti. Le citazioni a Il Cacciatore di Cimino si potevano evitare. Bale e Harrelson sono interpreti di primo livello: avessero migliori lavori in cui esprimersi ogni tanto non guasterebbe. Cinema USA. Potabile, seppur indigesto.
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