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I sogni segreti di Walter Mitty

Regia di Ben Stiller vedi scheda film

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Carlo Ceruti

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La recensione su I sogni segreti di Walter Mitty

di Carlo Ceruti
4 stelle

Dato che ho visto anche Sogni proibiti voglio paragonare innanzitutto questo remake al suo originale da cui, a sproposito, riprende il titolo. Innanzitutto dirò che Sogni proibiti trattava dei sogni che un modesto impiegato faceva per fuggire dalla realtà; nei sogni costui vedeva sempre una donna bellissima ma un giorno questa donna gli si ripresenta nella realtà e vivrà un’avventura con lei. Ma è realtà o sogno? Una bell’ambiguità senza dubbio. Inoltre Sogni proibiti faceva ridere ed i sogni erano un’intelligente parodia dei film hollywoodiani. In questo I sogni segreti di Walter Mitty viene ripreso solo uno spunto dell’originale da cui Ben Stiller cerca di girare alla larga. Il film è svuotato quasi di ogni comicità (difatti non si ride quasi mai) di sogni ce ne sono ben pochi e quei pochi non hanno l’intelligenza e l’ilarità dell’originale. Di ambiguità non ce n’è nemmeno l’ombra e l’anima sognatrice del protagonista sembra buttata lì a caso, un’inutile digressione che non serve allo sviluppo della trama. Non c’è nessuna ironia intelligente sulla vita dell’americano medio, nessuna severa critica al capitalismo americano ed ai social network, solo un flebile grido contro il mondo moderno a cui bisogna preferire un ritorno alla natura selvaggia, lanciato senza humor, con un’enfasi, una tronfiezza ed una banalità degna d’un santone con la chitarra che suona nella metropolitana. Non è chiara poi la connessione tra il sognare del protagonista col suo improvviso decidersi di vivere un’avventura in giro per il mondo. E per sopperire a tutte queste deficienze di trama e di sceneggiatura, Stiller pensa bene di offrirci maestose inquadrature della Groenlandia, dell’Islanda e dell’Himalaya affiancate da una musica enfatica che grida a gran voce tutta la sua retorica. Più che a Sogni proibiti, questa roba somiglia ad un Into the Wild (è casuale il cameo di Sean Penn?) svuotato e superficializzato, in cui due o tre invenzioni discrete galleggiano in un mare di banalità. Il finale, nel suo presunto colpo di scena, è disgustosamente banale e retorico. Perfettamente e schifosamente hollywoodiano. Tabellino dei punteggi di Film Tv humor:1 ritmo:2 impegno:1 tensione:1

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