Regia di Ben Stiller vedi scheda film
Vivere con semplicità e pensare con grandezza.
William Wordsworth
Walter Mitty è il responsabile del reparto negativi della rivista Life, dove lavora da 16 anni. Introverso e sognatore, è attratto dalla collega Cheryl. Non riuscendo a esprimere i suoi sentimenti di persona, Walter decide di manifestarle il suo interesse on-line; Cheryl, madre separata, è infatti iscritta a un sito di incontri. Nel suo profilo la donna descrive il suo uomo ideale come coraggioso e avventuroso. Questo turba molto Walter che, dopo aver perso il padre da ragazzo, ha abbandonato desideri e aspirazioni per dedicarsi esclusivamente al lavoro, avendo madre e sorella da mantenere. L'occasione di avvicinarsi a Cheryl e vivere un'incredibile avventura arriverà assieme a una notizia: la chiusura dell'edizione cartacea di Life.
Di fronte al bivio fra la via battuta e quella tortuosa, Walter Mitty imbocca la prima ma anela la seconda. Per questo ogni tanto lui e il mondo reale prendono strade differenti. Walter sogna a occhi aperti una realtà che non c’è, ma di cui ha bisogno. La sua immaginazione crea un ambiente artificiale, che però Walter riempie di sentimenti veri, autentici.
I sogni segreti di Walter Mitty, diretto, prodotto e interpretato da Ben Stiller, ha un’atmosfera intrisa di malinconia. L’intreccio fra verità e finzione nasconde un’intensa vena di amarezza, che è il vero valore della pellicola. Il limite, invece, risiede nella sceneggiatura. La storia si sviluppa in maniera convenzionale, condizionandone il senso di meraviglia. Ci sono comunque momenti molto riusciti e coinvolgenti, complici scelte registiche e musicali efficaci e ben orchestrate: Cheryl che interpreta Space Oddity di David Bowie, gli Arcade Fire con Wake Up in sottofondo mentre Walter dà inizio alla sua avventura…
Affezionarsi a Walter Mitty è facile. Il suo bagaglio di desideri irrealizzati è simile a quello che - chi più, chi meno - ci portiamo tutti appresso. Walter Mitty sogna a occhi aperti proprio come fa chi ama il cinema, nel buio della sala, ammirando lo schermo. E questa emozione noi, il pubblico, la conosciamo bene.
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