Regia di Ben Stiller vedi scheda film
Bisogna chiarire subito che James Thurber e il suo racconto La vita segreta di Walter Mitty qui c'entrano meno che niente; il film di Stiller può essere preso come un vago omaggio al grande scrittore americano, ma di certo nè il personaggio centrale, nè le sue disavventure hanno qualcosa a che fare con le pagine di Thurber. Piuttosto, l'unica ascendenza certa - in quanto espressamente dichiarata anch'essa - della pellicola è quella con Sogni proibiti, lavoro diretto nel 1947 da Norman Z. McLeod; in tal senso, è sconfortante rilevarlo, ha più attinenze con Thurber perfino quel Sogni mostruosamente proibiti (sempre ispirato al film di McLeod) che Neri Parenti girò nel 1982 con Paolo Villaggio. Ma il vero problema de I sogni segreti di Walter Mitty (l'ennesima deturpante traduzione all'italiota, visto che il titolo originale era semplicemente Mitty) sta nel non riuscire a emanciparsi dalla baracconata media hollywoodiana, proponendo un menu composto quasi esclusivamente di effettacci speciali digitali (troppi per una commedia, troppi) e scontatissimi retroscena romantici che mirano al più inconsistente lieto fine. Stiller non si discute e qui è oltrettutto solo al comando dell'operazione, in una sceneggiatura (Steve Conrad) scrittagli addosso; gli altri nomi principali del cast sono Kristen Wiig, Adam Scott, Shirley McLaine (madre di Stiller/Mitty) e Sean Penn in un divertito più che divertente cameo. 5/10.
Walter Mitty, direttore dell'archivio fotografico di Life, è un riservato quarantenne che sogna di avventure che nella vita non ha mai potuto vivere. Finchè un giorno il più grande fotografo del mondo lo costringe a uno spericolato viaggio attorno al pianeta.
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