Regia di David Mamet vedi scheda film
Chi è veramente Phil Spector?
Pacino non si fa certo remore nel mostrarcelo in tante sfaccettature, sovente sopra le righe, bizzarro ed eccentrico. Anche assassino?
Mamet con questa pellicola dirige da par suo un film che va oltre la semplice agiografia di un personaggio pubblico preso nel momento peggiore della sua carriera, quando la sua vita da recluso di lusso che vive di memorie di un passato glorioso, lo fa sembrare così simile ad una versione attuale di Charles Foster Kane.
Partendo dalla vicenda di Phil Spector, il drammaturgo americano, lungi dal cercare a tutti i costi una verosimiglianza con i fatti accaduti o sposare teorie innocentiste, ha come obiettivo il mostrare come il sistema giudiziario sia ormai subordinato alla gogna pubblico mediatica. In poche parole un film come questo, sulla carta un tipico legal thriller, viene a mancare quasi totalmente il suo elemento essenziale: l'aula del tribunale.
Tutto ormai si gioca fuori dai palazzi di giustizia, tutto si gioca sull'apparenza, sul gradimento del pubblico, sul recitare bene la propria parte in un copione preordinato che svilisce la giustizia e il senso morale comune. Sotto certi aspetti una pellicola inquietante e molto raffinata di un autore che sa giocare bene le sue carte, toccando argomenti importanti, mostrando un lato più scomodo di quanto si può immaginare.
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