Regia di David Mamet vedi scheda film
Il famosissimo produttore discografico Phil Spector ( Al Pacino) è accusato dell'omicidio avvenuto in casa sua dell'aspirante attrice e modella Lara Clarkson. Lui dice che è stato un incidente mentre lei giocava con una pistola della sua collezione, il pubblico ministero afferma che le ha sparato praticamente a bruciapelo.
Ma non ci sono prove così schiaccianti a suo carico e quindi il caso si presenta da subito molto controverso.
Spector ingaggia un famoso avvocato che si avvale della consulenza di Linda Kenney Baden ( Helen Mirren) che si occuperà della sua difesa in tribunale. Storia della preparazione meticolosa al processo, delle tattiche legali per rendere più "appetibili" per la giuria certi atteggiamenti stravaganti di Phil e del ruolo dei mass media in tutta questa storia che ricorda da vicino quello che successe a OJ Simpson.
Solo che Phil Spector ha sempre affermato la propria innocenza.
Non so voi ma quando vengono rilasciate produzioni HBO come questa mi si accende la lampadina.
Francamente ignoravo chi fosse Phil Spector ( ma dopo ho provveduto ad adeguato rinforzino su Wikipedia) ma quando uno si trova di fronte a un film scritto e diretto da David Mamet e con due attori protagonisti come Al Pacino ed Helen Mirren , si chiede se questa sia veramente televisione o è cinema sotto mentite spoglie.
E la seconda risposta è quella giusta: pur essendo girato per la maggior parte in interni e pur infarcito di primi piani e piani medi , Phil Spector ha aspetto decisamente cinematografico, vuoi per lo stile di David Mamet che nella sua ormai lunga carriera è riuscito a fondere sempre brillantemente atmosfere teatrali con quelle cinematografiche, vuoi per le performances straordinarie di due attori come Helen Mirren e Al Pacino che quando scelgono di partecipare a produzioni televisive lo fanno a ragion veduta.
Phil Spector non è un biopic in senso stretto perchè si occupa solo del processo a cui è stato sottoposto nel 2003( sarà protagonista di un altro processo nel 2009 e stavolta sarà quello definitivo) e non tanto della figura di Phil, tratteggiato come un uomo borderline prigioniero delle sue teorie bislacche e delle sue stravaganze, un personaggio che è una manna dal cielo per uno figlio dell'Actor's Studio come Al Pacino.
Non le ho contate ma giurerei che il numero di pose maggiori le ha Helen Mirren ma solo perchè quello di Mamet assomiglia più a un film a tesi che a un one man show : narra l'ansia che ha il sistema giudiziario americano, autoproclamatosi il migliore al mondo( a torto o a ragione non si sa ), di dimostrare che la legge è effettivamente uguale per tutti, sia per la casalinga del Wyoming, sia per il produttore discografico famosissimo.
E non è un caso che venga nominato il caso di OJ Simpson.
Questa ansia di dimostrare che tutti sono uguali davanti alla legge si traduce in una sorta di lotta di religione che non va tanto per il sottile, prigioniera come è dell'opinione pubblica e del ruolo dei mass media capaci di creare un mostro con un solo articolo di giornale o un servizio televisivo.
E con Phil Spector sembra essere andata così.
La parte del film in cui il procedural drama prende il centro della scena non è delle più eccitanti ma anche il solo vedere Al Pacino ritornato ai fasti del passato è un qualcosa che da solo vale il cosiddetto prezzo del biglietto.
Ed Helen Mirren col suo modo di recitare decisamente più misurato è un ottimo contrappunto alla verve istrionica del vecchio bucaniere Al.
Phil Spector è ben lungi dall'essere un film perfetto, probabilmente dal trio Mamet/Pacino/ Mirren ci si aspettava di più ma dopo che l'hai visto il pensiero che si fa strada è uno solo: ma perchè non è stato fatto al cinema?
(bradipofilms.blogspot.it)
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