Regia di Rob Minkoff vedi scheda film
In questo cartone animato (che riprende personaggi degli anni ’60) un cane parla, è un genio (ha preso il Nobel), è consultato ai massimi livelli mondiali, è un campione in tutto, e ha adottato un bambino, Sherman. Che, per quanto possibile, sta crescendo molto bene. Ad esempio, per imparare la Storia, lo porta seco con la sua macchina del tempo. A inizio scuola, la prima litigata, con una ragazza. Nella cena riparatrice organizzata con i genitori di lei, ne succederanno di ogni, fino a mettere in difficoltà la struttura dell’universo. Film piuttosto divertente, ben fatto, anche intelligente, con molte situazioni che vogliono ovviamente essere metafore di questioni più grandi. Personaggi azzeccati, ritmo calzante, insomma un prodotto non eccellente ma un buon prodotto, per me da 7. Il problema per la Dreamworks è uno solo: è costato tanto, tantissimo, ma di più, una cifra incredibile e ingiustificata (almeno, a vedere il risultato). Avevano una sola via d’uscita, guadagnare uno sproposito. Gli incassi, solo discreti, ne hanno decretato dunque il fallimento economico. Un mezzo disastro.
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