Regia di James DeMonaco vedi scheda film
"Dio benedica l'America.Una nazione risorta." In un immaginario 2022 (che ci si augura non arrivi così),la società USA ha conosciuto un crack economico ed è rifiorita con più benessere di prima,garantito quasi per tutti,una Costituzione e leggi nuove imposte dai nuovi Padri Fondatori,con la violenza e la delinquenza praticamente estirpata,ad una condizione:in una notte all'anno,ognuno può perpetrare qualsiasi delitto,dal furto all'aggressione,dallo stupro all'omicidio,senza essere incriminato,in un contesto spettacolarizzato anche dai mass media,e sotto l'occhio indifferente delle telecamere dei circuiti di sicurezza.La famiglia di un ingegnere che ha creato un sistema di protezione quasi impenetrabile (ma mezzi e capacità organizzative faranno appunto valere il "quasi") si rinchiude per la notte fatidica,senza partecipare ai preparativi di mattanza che i buoni vicini borghesi invece sembrano allestire con cura:ma il figlio più piccolo non resterà indifferente alla richiesta d'aiuto di un senzatetto braccato da uno stuolo di feroci ragazzi "perbene" mascherati,e lo farà entrare nell'abitazione,con conseguenze tremende.Uscito alla chetichella,"The purge" (da noi l'hanno ribattezzato "Lo sfogo",nei dialoghi) ha guadagnato un'ampia attenzione sulla Rete,e su "Rottentomatoes" è divenuto in breve tempo un lungometraggio quotatissimo,riuscendo a incassare oltre 60 milioni di dollari negli USA:la pellicola di DeMonaco è un film a tesi mascherato,a proposito,da slasher movie.E' vero che ci sono chiarissime reminiscenze di altro cinema classico,da "Rollerball",a "Cane di paglia",per continuare con "Distretto 13" e "Funny Games",e via enumerando,e che non tutti gli sviluppi di sceneggiatura sono ben gestiti:ma la tensione non molla mai,fino alle ultimissime inquadrature,e si vede che il regista cerca di concedere il meno possibile agli effettacci di macelleria ,per non distrarre lo spettatore dal messaggio,aspramente sarcastico e agguerrito contro il culto tutto americano delle armi e della protezione ad ogni costo e senza dubbio alcuno della proprietà privata,di un perbenismo che maschera zanne sanguinarie dietro una compostezza formale,vedi certe frange del "Tea Party",perfettamente incarnato nel quasi efebico e compunto leader degli incursori.E' un film che deve necessariamente lasciar masticare amaro lo spettatore,anche oltre la conclusione della proiezione,e può aspirare,pur notando i difetti di cui sopra,ad essere un cult movie già da ora.
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