Regia di Guglielmo Giannini vedi scheda film
Una ragazza eredita un appartamento e delle azioni; il notaio incaricato della lettura del testamento tralascia le seconde. Lei si trasferisce nella nuova casa con tre amiche e solo l'intervento di un giovane delinquentello, disposto a cambiare vita per sposarla, le consegnerà il maltolto.
Il primissimo Beppe Grillo si chiamava Guglielmo Giannini. Dopo aver cominciato come giornalista per qualche foglio satirico ed essere passato al cinema e al teatro durante il secondo conflitto mondiale, nel dopoguerra Giannini fonderà un movimento politico tutto suo, il Fronte dell'uomo qualunque, con l'unico scopo di spazzare via i vecchi partiti e ricostruire l'Italia con un manipolo di uomini onesti e fidati, al contrario della precedente classe politica. Se gli italiani, nel giro di pochi decenni, hanno totalmente rimosso la disastrosa avventura di Giannini in parlamento (conclusasi abbassando la maschera e affiancandosi alla destra nostalgica), figuriamoci cosa ci si può ricordare nel terzo millennio della intensa, ma avara di soddisfazioni, cavalcata del Nostro nel mondo della settima arte. Quattro regie, di cui solamente due (questa pellicola e Grattacieli) hanno avuto distribuzione regolare, e dopo delle quali Giannini licenzierà ancora qualche copione, abbandonando definitivamente le velleità dietro la macchina da presa. Non che Quattro ragazze sognano sia un brutto film, capiamoci: commedia garbata e spensierata, fa esattamente il suo dovere - cioè evitare i temi troppo pressanti dell'attualità e intrattenere il pubblico per poco più di un'ora con intrighi, buoni sentimenti e facili risatine. Il ritmo c'è e sopperisce alla mancanza di contenuti. Sceneggiatura dello stesso regista, nel cast troviamo fra gli altri Valentina Cortese, Paolo Stoppa, Vanna Vanni, Luigi Pavese e Yvonne Giannini, figlia di Guglielmo e futura madre di Sabina Ciuffini. L'assistente regista è Roberto Bianchi Montero, che di lì a poco diventerà regista a sua volta. 3,5/10.
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