Regia di Zoltan Korda vedi scheda film
Nel 1896 gli inglesi, guidati da Lord Kitchener, muovono alla riconquista del Sudan ribelle. La prima mezz’ora è splendida: un uomo sceglie di pensare con la propria testa e trova in sé stesso, solo contro tutti, le ragioni per rifiutare la rivoltante retorica bellicista nella quale era stato allevato fin da bambino (agghiacciante la scena della festa di compleanno, nella quale il quindicenne deve sorbirsi con visibile disagio i discorsi dei vecchi barbogi su quanto sia bello morire per la patria e su come i vigliacchi non meritino di vivere). Poi c’è una giravolta di 180°: quello stesso uomo ridiventa spontaneamente il burattino che aveva deciso di non essere più, si mette a fare l’eroe solitario, sgomina orde di selvaggi e salva la vita dei tre amici che lo disprezzavano (uno dei tre, suo rivale in amore, si farà cavallerescamente da parte); infine, ciliegina sulla torta, riconquista la stima della fidanzata con un futile giochetto da commedia sentimentale. L’intuibile corollario è che la coppia metterà al mondo altra carne da cannone per le guerre future, a maggior gloria delle tradizioni militari di famiglia. Insomma: un grande film pacifista mancato, che paga lo scotto di essere uscito nel 1939; lo si guarda con sollievo, come residuo di un’epoca e di una mentalità che per fortuna appartengono al passato.
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