Regia di Spike Jonze vedi scheda film
Film di fantascienza ambientata in un prossimo futuro, con la tecnologia avanti quei 5-10-20 anni rispetto a noi. Fantascienza molto adulta, per la trama, le scene, il linguaggio, e per la mancanza di tutti gli elementi tipici della SF per ragazzini. Abbiamo il protagonista, che sentimentalmente non è messo bene, che installa questo nuovo sistema operativo a controllo vocale, per il quale sceglie una voce femminile. Parla oggi parla domani, il nostro si affeziona sempre più a questa tipa virtuale, e la cosa strana è che questo accade pure a lei. Lei però continuerà ad evolvere per tutto il film, e lì sarà un po’ il quid del discorso. Lui è Joacquin Phoenix, che non molto tempo fa disse che voleva smettere di fare l’attore. Non ne esce molto bene, l’attore lo fa tutt’oggi, dunque parlò solo per dare aria ai denti, ma chi si lamenta, dato che abbiamo uno dei più grandi attori viventi. Qua, l’ennesima conferma. La voce di lei (“lei” fisicamente non c’è) è quella di Scarlett Johansson, in originale, mentre in Italia è la Micaela Ramazzotti. Io sono partito con la versione italiana, sono rimasto un tantino spiazzato dalla Ramazzotti, sono passato a quella inglese, ho visto che il tono e il timbro della Scarlett erano molto simili, parecchio su di giri, e allora sono tornato alla versione italica. E la Ramazzotti se l’è cavata bene. La società illustrata è parecchio utopica, molto tranquilla, dove tutti parlano a voce alta da soli, evidentemente collegati a qualche dispositivo…e va detto che il sistema operativo che ha il protagonista, voce sexy o non voce sexy, è una figata. Qualcuno ha trovato strampalata questa società, ma vive sulla Luna, dato che già oggi il numero di persone che stanno a guardare il cellulare e che si incontrano per strada è enorme; vedi un sacco di gente che cammina e non guarda, guardano solo lo schermo, tra l’altro mi sa con un’impennata di merde di cane calpestate, a vedere in giro, e comunque come dice Lercio (Lercio.it) “alza gli occhi dallo schermo e si accorge di essere arrivato in Russia a piedi”. Pertanto la società dipinta è credibilissima, altroché, già dappertutto i segnali ci sono, io stesso se cerco qualche info spesso me la faccio dare vocalmente dal cellulare, più o meno ci saremo. Certo il film non è che vuole essere solo consolatorio, sono d’accordo che la società così come si vede, seppure credibile, un tantino fa anche cagare, perciò la sua buona dose di “denuncia” il film ce l’ha, dall’impossibilità di rapporti consueti, al comportamento deviato (se si può dire) e problematico di quasi tutti i protagonisti del film. Il film. Il film è bello, io sono per un 8 tondo. La sceneggiatura funziona molto bene, con i suoi tempi, diciamo anche che il signor Jonze (regista sceneggiatore produttore etc… del film) con questa sceneggiatura ci ha pure vinto un Oscar. Altri Oscar non sono arrivati, anche se le candidature c’erano (anche per il film, e anche per le musiche, molto molto belle, che aspetti proprio i titoli di coda per sapere di chi sono….gli Arcade Fire, in uno dei loro maggiori successi qualitativi, dunque). Film a basso budget, incassi di nicchia, onesti e nulla più. Giusto un ultimo appunto, sul videogame che fa il protagonista, perché l’omino che dice parolacce è un personaggio fantastico! Tra l’altro in originale lo doppia lo stesso regista, che si sarà pure divertito.
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