Trama
Sarah (Brit Marling), una giovane agente facente parte di una società d'élite di intelligence privata, riceve l'incarico di infiltrarsi sotto copertura in un misterioso collettivo anarchico, che attacca le grandi aziende. Con l'obiettivo di monitorare da vicino i fuggiaschi e assicurarli a chi di dovere, si ritroverà a testare la sua lealtà quando si renderà conto di essere attratta da Benji (Alexander Skarsgård), il leader carismatico del gruppo.
Approfondimento
THE EAST: VIVERE TRA I FREEGANI
Già prima di presentare Sound of My Voice al Sundance Festival del 2011, Brit Marling e Zal Batmanglij, incontratisi da studenti alla Georgetown University, hanno manifestato il desiderio di dedicarsi a una storia che ruotasse intorno agli stili di vita alternativi. Documentandosi sul movimento del freeganismo - la cui regola principale è vivere in maniera sempre più semplice - e sulla protesta del Buy Nothing Day (basata sul principio che per un giorno ci si libera dalla frenesia del consumo non acquistando nulla), Marling e Batmanglij hanno voluto provare personalmente l'esperienza di far parte dei collettivi anarchici. Con gli zaini e i sacchi a pelo sulle spalle, i due hanno deciso di trascorrere un'estate per le strade degli Stati Uniti e di venire a contatto con realtà in cui ognuno impara a coltivare il proprio cibo, a riparare da sé la propria automobile, a difendersi e a vivere in piccole comunità all'insegna della condivisione e dell'autonomia radicale. Cercando cibo nei cassonetti e non spendendo un dollaro per intere settimane, si sono ritrovati a contatto con individui dalla forte personalità che avevano fatto della battaglia contro la cultura consumistica il loro credo quotidiano. Travolti dall'esperienza, hanno cominciato a scrivere la sceneggiatura di The East, basata sulla storia di Sarah Moss che, da spia industriale infiltratasi in un gruppo anarchico, finisce per rimettere in discussione le stesse forze che l'hanno portata fin lì. Già sin dalla prima bozza, il copione di The East - divenuto un anomalo thriller di spionaggio che contiene al suo interno anche una storia d'amore e una di formazione - si è rivelato quasi profetico di alcuni degli eventi susseguitisi nel mondo tra il 2010 e il 2012: fuoriuscite di petrolio, economia in crisi e recessione, cattiva gestione del settore finanziario e rivoluzioni socioculturali erano già nella storia prima ancora che si verificassero molti dei fatti reali che hanno interessato l'attualità di quegli anni - come il disastro ecologico nel golfo del Messico, il movimento Occupy Wall Street e le rivoluzioni della primavera araba.
I PERSONAGGI PRINCIPALI
Il clamore suscitato dalla riuscita di Sound of My Voice, ha spinto gli addetti ai lavori di Hollywood a interessarsi particolarmente alla coppia Brit Marling e Zal Batmanglij. È stato in particolar modo il produttore Michael Costigan (il cui curriculum conta opere diversissime tra loro come ad esempio Prometheus, Cyrus, I segreti di Brokeback Mountain e Stoker) a voler offrire alla coppia di filmmaker la possibilità di mettersi in gioco con un secondo lungometraggio, puntando da subito sulla sceneggiatura di The Easte permettendo ai due di ritrovarsi a lavorare con un cast formato da attori di prima grandezza.
A interpretare la protagonista Sarah è la stessa sceneggiatrice Brit Marling, rivelatasi dopo Sound of My Voice attrice capace di spaziare da piccoli progetti indipendenti (Another Earth) a produzioni mainstream (La frode, La regola del silenzio - The Company You Keep). All'inizio di The East, Sarah rappresenta lo status quo: ossessionata da una carriera che conta più di ogni altra cosa nella sua vita, Sarah viene spinta dal suo capo Sharon (interpretato da Patricia Clarskson) a introdursi nel collettivo anarchico "The East", responsabile di azioni di disturbo contro quelle multinazionali che ritengono responsabili - direttamente o indirettamente - di attività criminali. Il suo punto di vista comincia a cambiare quando, entrata nel The East grazie a un ragazzo di strada di nome Luca (Shiloh Fernandez), diventa emotivamente coinvolta per via del suo crescente rapporto con Benji (Alexander Skarsgård), il leader non ufficiale del gruppo che offusca le sue convinzioni e tenta di aprirle gli occhi sulla realtà.
Tutti i membri del The East condividono la stessa disillusione nei confronti del mondo da cui provengono. Tra i componenti più convinti e devoti alla causa vi è Izzy, interpretata da Ellen Page. Con la sua passione per la giustizia e la sua rabbia contro le ingiustizie, Izzy (a cui spetta una delle scene più difficili del film) crede fortemente nel collettivo e, ponendosi molte domande di natura etica, cerca di aiutare le persone a ricercare condizioni di vita migliori con il desiderio di porre fine alla disuguaglianza che permette ad alcuni di vivere meglio a spese di altri. Doc, interpretato da Toby Kebbell, cerca invece di far da tramite tra il The East e il circolo di potere che si è lasciato alle spalle: promettente medico appartenente a una famiglia benestante, ha lasciato la professione dopo che un antibiotico largamente utilizzato ha causato effetti collaterali disastrosi sia in lui stesso sia in sua sorella.
Piccolo ma fondamentale personaggio per The East è, infine, quello di Paige Williams (interpretato da Julia Ormond, impegnata sul set per soli due giorni), il vicepresidente di una multinazionale farmaceutica oggetto di uno degli attacchi del The East.
IN UN'ANTICA VILLA SENZA LUCE
The East è stato girato in sei settimane a Shreveport, in Louisiana. Per la base del collettivo, i realizzatori hanno ricercato una antica villa - diroccata e fatiscente - personalizzata poi dal lavoro dello scenografo Alex DiGerlando (creatore del paesaggio desolato di Re della terra selvaggia) e del direttore della fotografia Roman Vasyanov. Con un richiamo metaforico alla fiaba La Bella e la Bestia (Sarah è un po' come Bella: arriva in una villa e si innamora della "bestia" Benji), il regista Zal Batmanglij ha optato per la Ogilvy Weiner Mansion, una villa del 1896 immersa nel verde e adibita nel corso degli anni prima a drogheria e poi a nightclub (dai suoi tavoli sono passati clienti d'alto profilo come John Wayne, Elvis Presley e Bette Davis). Poiché la costruzione non aveva luce elettrica, tutti quanti - dagli attori alla troupe - sono stati costretti a lavorare con candele e lanterne, in un'atmosfera che ricordava quella delle case infestate dei film horror.
Note
Narrano le cronache: nonostante una laurea in Economia, Brit Marling ha preferito la settima arte a un posto alla Goldman Sachs. Sceneggiatrice, produttrice e protagonista di "Another Earth" per la regia dell’esordiente Mike Cahill, ritorna a collaborare con Zal Batmanglij, dopo aver scritto, prodotto e interpretato la sorpresa Sundance "Sound of My Voice". Si reitera così (sotto l’egida dei fratelli Scott) la formula Marling: racconti didascalici di formazione di coscienza, contenuti ecologisti sciolti in strutture di genere, nessuna esasperazione del dramma, uno stile di regia mimetico e low-fi che è mix piano di istanze da reportage documentario, videoclip e serie tv. Retorica da cinema militante integrato, qui con cast di volti di successo. Ma anche un neo che gli altri film di Marling mascheravano: l’assoluta prevedibilità.
Trailer
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Commenti (2) vedi tutti
Mah,Film tirato un pò troppo per le lunghe,la Storia non invoglia del tutto la visione che comunque in qualche passaggio rimane almeno assai interessante.Alla fine la Pellicola la si può anche salvare.voto.6-.
commento di chribio1Dammi la forza di fare la cosa giusta, di non essere arrogante ma nemmeno debole…quindi di buttare questo film nel cesso.
commento di Tex Murphy