Alberto è morto e non può più nasconderlo. Il suo triste stato di decomposizione è sempre più evidente e a nulla servono il trucco o il profumo che usa per nascondere i segni del decesso. Decide così di rinunciare al suo lavoro e di lasciare che la morte abbia il suo corso ma non senza formare prima una strana amicizia con Luly, colei che gestisce la palestra dove Alberto prestava servizio come guardia notturna.
"Halley" si basa sull'idea che la morte sopravvive alla vita. Un ossimoro che viene rappresentato attraverso il corpo deperito di Alberto, che conserva ancora la vita ma che non può più nascondere la sua lenta decomposizione. Il colpo ferale gli arriva dalla scoperta tardiva di un sentimento sincero. E dalla verità certificata di essere morto.
Vivere muorendo
"Halley", unico lungometraggio del promettente regista messicano Sebastián Hofmann, è un film spiritualmente e fisicamente prosciugante; il tema trattato così come lo stile registico, infatti, compiono un' azione "svuotante" nei confronti dello spettatore,(s)fortunato testimone della (non)vita di Beto(protagonista della pellicola), e dell' arte… leggi tutto
Beto è un morto vivente. Non di quelli a cui ci ha abituato il cinema di genere, affamati e pericolosi. Lui vive e si decompone: ha la malattia della morte addosso. Quando si esausta, trapassa, ma torna in vita e riprende il suo lento, lentissimo, camminare, il suo lento, lentissimo, tornare a casa, disinfettarsi, levarsi le larve sottopelle, tamponare il sangue che se ne va con il suo… leggi tutto
"Perché ci ammaliamo e moriamo?" questa è la domanda che si fa Beto e allo stesso tempo Sebastian Hofmann, regista messicano autore di "Halley" (2012). Una domanda a cui è impossibile rispondere ma, guardando questo film, allo stesso tempo impossibile da ignorare. Hofmann ci mostra da vicinissimo i dettagli della malattia di Beto, ci mette difronte alla putrefazione della…
Beto è un morto vivente. Non di quelli a cui ci ha abituato il cinema di genere, affamati e pericolosi. Lui vive e si decompone: ha la malattia della morte addosso. Quando si esausta, trapassa, ma torna in vita e riprende il suo lento, lentissimo, camminare, il suo lento, lentissimo, tornare a casa, disinfettarsi, levarsi le larve sottopelle, tamponare il sangue che se ne va con il suo…
Vivere muorendo
"Halley", unico lungometraggio del promettente regista messicano Sebastián Hofmann, è un film spiritualmente e fisicamente prosciugante; il tema trattato così come lo stile registico, infatti, compiono un' azione "svuotante" nei confronti dello spettatore,(s)fortunato testimone della (non)vita di Beto(protagonista della pellicola), e dell' arte…
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"Halley" si basa sull'idea che la morte sopravvive alla vita. Un ossimoro che viene rappresentato attraverso il corpo deperito di Alberto, che conserva ancora la vita ma che non può più nascondere la sua lenta decomposizione. Il colpo ferale gli arriva dalla scoperta tardiva di un sentimento sincero. E dalla verità certificata di essere morto.
commento di Peppe Comune