Regia di James Franco, Travis Mathews vedi scheda film
ritengo sia encomiabile che un attore famoso, metta il proprio nome in progetti rischiosi. l'attore val lauren parlando al cellulare con suo amico dice che ciò che james franco sta cercando di fare con questo film, è di scardinare modi di pensare da menti indottrinate a vedere il mondo in una sola direzione, nella fattispecie quella eterosessuale. encomiabile pure questo, detto e eseguito da un attore eterosessuale, ex sex symbol lanciato come l'ennesimo james dean. i due registi matthews e franco, utilizzano il documentario per cercare di restituire quella che poteva essere l'atmosfera di quei tempi riguardo al film cruising di william friedkin. le cronache parlano di isterie generali e attacchi personali al regista, perfino di minacce di morte e la presenza di val lauren amico e attore professionista, è lì per cercare di comunicare il disorientamento legato anche alla scelta e all'accettazione da parte di un attore di fama(come poteva esserlo pacino all'epoca)o che sta cercando di costruirsela (come può essere lauren) di far parte di un progetto controverso e che può intralciare una carriera in divenire. l'idea stessa di immaginare e cercare di ricreare un pezzo mancante di un film importante come cruising di un regista IMPORTANTE come friedkin è lodevole. ovviamente lo scopo principale non è quello di filmare scene di sesso non simulate più o meno spinte. la finzionale preoccupazione dell'attore val lauren è quella di comprendere il perchè di james franco di riprendere ciò che si sta riprendendo. e se all'inizio tutto ciò sembrava un escamotage un pò trito e fine a se stesso, è solo nell'entrare dentro all'idea dei due ideatori, insieme a val lauren che se ne comprende l'importanza. val lauren che guarda tra il divertito e l'imbarazzato uomini che si toccano, si baciano, si leccano e si succhiano è provare anche a pensare come può per assurdo essere un metodo recitativo. val lauren chiede a molti dei gay , ma anche e soprattutto a etero chiamati a fare gruppo nella leather bar, cosa sono disposti a spingersi a fare. lo script richiede a val lauren di non capire all'inizio e di cercare di far "ragionare" franco, suo amico da lungo tempo, sulla rischiosità e l'inutilità greve di mostrare comunque così tanto. il film riesce a scandalizzare su qualcosa che il pubblico non vede sfocato, oppure vede attraverso gli e lo sguardo di val lauren. e anche attraverso le parole accalorate di james franco, strenuo difensore di un pensiero e di una visione altri. e alla fine la scena girata è buona e val lauren si cala perfettamente nel ruolo di un poliziotto infiltrato negli ambienti underground gay. anche james franco si è calato nel suo personale OTTO E MEZZO; scandagliando volutamente una porticina oscura, di un cult assoluto oscuro, in un'epoca non ancora del tutto illuminata.
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