La recensione su Gli stagisti

di FilmTv Rivista

6 stelle

Spaccare è divertente, riparare è noioso. Vorrebbe smentire la primitiva premessa, la collaudata coppia vincente (in quanto metodicamente perdente) formata da Vince Vaughn & Owen Wilson: ex single a nozze, qui sono ex venditori di orologi, ormai giunti al ricovero volontario dai bagordi della festa. Professionalmente e individualmente falliti, sperano di rimettersi in carreggiata entrando dalla porta di servizio dei giovani carini & disoccupati (ma solo perché freschi di scuola): Google offre uno stage estivo con rosee possibilità di inserimento nella sua sede multicolore, dove le bici sono un benefit come le morbide poltrone-uovo dell’area relax. La concorrenza è molto smart, poco friendly, più orientata al risultato che all’esperienza. Lontana anni luce da questi dinosauri diversamente illuminati, che ancora credono all’umanità come risorsa e a Flashdance come parabola del sogno americano. Dimostreranno che non si esce vivi dagli anni 80: Maniac si rivela soundtrack energizzante perfetta per la partita di quidditch aziendale, ma l’azienda che tutto - letteralmente - controlla stende una lunga mano davanti alla bocca della comicità. Delle due ore del film, la metà è uno spottone falsamente anticonformista di Google e il resto una garbata battaglia degli stagisti contro il modus pensandi che vorrebbe fagocitarli, digerirli e assumerli. Al solito, perdono. Vincendo quel posto che (non?) li cambierà. Il mentre è sommariamente divertente, occasionalmente noioso, mestamente realistico: la resa è una risorsa dannatamente umana.