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Runner Runner

Regia di Brad Furman vedi scheda film

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alan smithee

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La recensione su Runner Runner

di alan smithee
4 stelle

Essere belli ed intelligenti aiuta molto nella vita, e può costituire un passo avanti per emergere e farsi strada sulla folla. Richie sa di possedere entrambe le qualità e tenta in tutti i modi di arricchirsi col pocker on line, o quantomeno di pagarsi gli studi, coinvolgendo altresì, con esiti alla fine disastrosi anche per lui, alcune matricole della scuola che frequenta. Truffato dal sito presso cui soleva accedere per dedicarsi al gioco d'azzardo, in particolare col poker on line, il ragazzo si convince a mettersi sulle tracce del titolare del grande imbroglio, per tentare di far valere le proprie ragioni. Per questo parte per il Costa Rica, riuscendo effettivamente a mettersi alle calcagna del potente Ivan Block, un magnate del gioco d'azzardo. Il quale tuttavia, affascinante e dalla parlantina sciolta, lo ammalia a tal punto da invogliarlo a collaborare col malvivente, diventandone socio e collaboratore. Peccato che sulle tracce del malvivente senza scrupolo ci sia pure un dinamico agente speciale, che non bada a metodi né a pressioni di coscienza pur di riuscire a mettere le mani sul potente boss. Come ogni thriller o noir che si rispetti (ma qui c'è ben poco da rispettare in verità), non manca neppure la dark lady, contesa tra l'affascinante ed ancor giovane boss e la matricola caruccia e di belle speranze, la stessa che con la sua onestà di fondo finisce per suscitare nella avvenente femmina del capo un dubbio d'amore che la scombussola nei sentimenti e nella coscienza interiore.
I confini del gioco d'azzardo ormai, come ben sappiamo anche solo accedendo ad un bar per gustarci un caffé, da anni si spingono all'interno di ogni casa attraverso la rete o con un'offerta diretta a favore degli utenti: i deserti sfavillanti ma isolati e lontani da raggiungere di Las Vegas, le luci colorate dei casinò sparsi nei luoghi prestigiosi di vacanza o nelle imbarcazioni da crociera, diventano oggi appannaggio di tutti coloro che sognano facili guadagni con un pò di fortuna e un minimo di abilità, con una banale connessione ad internet, ormai accessibile da parte di chiunque.
La storia di questo film tuttavia, pur riguardando temi sconttanti e certo attuali, risulta però trita e ritrita, vista mille volte ed in cast seducente, ma non certo di spessore, non riesce a tenere a bada la piattezza di una sceneggiatura che definire prevedibile è fargli un complimento immeritato.
Ben Affleck-attore è la statua di gesso che irrimediabilmente rinuncia a trovare la seconda espressione, quella che riesca ad allontanarlo almeno un pò da quel sorrisetto appena accennato che gli rimane stampato in viso per qualunque occasione. Peccato constatare tutto ciò ma in ogni film è la stessa storia, e a questo punto gli consigliamo di metter da parte il mestioere di attore per dedicarsi alla regia, pratica in cui riesce a distinguersi in modo decisamente più professionale. E se la Arterton fisicamente riuscirebbe quasi ad ambire ad una simile Ava Gardner del nuovo secolo, la particina fiacca ed incolore che le viene affidata finisce per  tagliarle ogni possibilità di risalto che non riguardi la propria innegabile avvenenza. Dal canto suo il "cantantino" dall'acuto facile ed dal movimento sinuoso e sempre controllato Justin Timberlake, insiste nell'avventura cinematografica con una interessante determinazione, che non si traduce necessariamente in una conferma di una dote attoriale che ancora non pare aver trovato, almeno per reggere una prova da protagonista assoluto come in questo caso.
Regia professionalmente incolore e sfondi esotici visti mille volte non fanno che rendere di routine un filmetto insipido che si dimentica presto.

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