Regia di Roberto Andò vedi scheda film
Nell’imminenza delle elezioni il leader del partito di opposizione (non viene mai precisato quale, ma nella sua sede c’è una foto di Berlinguer), stressato, contestato e in calo di consenso, si rifugia da una sua ex a Parigi senza dire nulla a nessuno; il suo più stretto collaboratore decide di sostituirlo con il gemello, reduce da una clinica per malattie mentali, che a sorpresa si rivela un trascinatore di folle. Versione autarchica di Dave - Presidente per un giorno, con l’ambizione di esorcizzare la paura di vincere che attanaglia la sinistra italiana. Film riuscito a metà, così come l’azione politica del neo segretario: funziona finché fa il buffoncello, parla a ruota libera, si distacca dalla mentalità stantia dei dinosauri di partito; quando però si tratta di venire al dunque, non è chiaro come affronterà i problemi reali del paese dopo la probabile vittoria (gli ultimi sondaggi gli assegnano uno spropositato 66 %). Inoltre le insistite allusioni cinefile, suggerite dal fatto che il gemello serio si reinventa (fin troppo facilmente) trovarobe su un set, sono poco giustificate. Insomma: una commedia carina, divertente, ma che resta sul piano favolistico e si limita a fare da veicolo per l’ennesima bella prova attoriale di Servillo. Semmai, col senno di poi, potrebbe suggerire una riflessione sull’ascesa dei grillini: il difficile non è vincere, ma governare.
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