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Viva la libertà

Regia di Roberto Andò vedi scheda film

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La recensione su Viva la libertà

di FilmTv Rivista
8 stelle

C’è il segretario del principale partito d’opposizione (un buon riassunto dei recenti leader italiani di Centro Sinistra) che entra in crisi: sondaggi e opinione pubblica lo danno in declino al punto che una bella mattina l’uomo sparisce, senza dire nulla nemmeno al suo fidato portaborse. In realtà è a Parigi, da una sua ex amante che lavora nel cinema, ha una figlia ed è compagna di un regista di culto di nome Mung, sorta di sintesi cinefila tra Wong Kar-wai e Kim Ki-duk. Nella Ville Lumière il politico piano piano ritrova se stesso, mentre a Roma, nel panico, la moglie e il portaborse sfidano il destino, convincendo il fratello gemello del politico - un filosofo dai tratti geniali da poco uscito da una clinica psichiatrica, segnato da una depressione bipolare - a sostituirlo. Improvvisamente, tutto sembra tornare al suo posto: il fuggitivo, amante del cinema, viene addirittura invitato sul set del nuovo film di Mung improvvisandosi assistente scenografo, mentre il filosofo affronta colleghi di partito, giornalisti, convegni e comizi citando Brecht e presentandosi dal Presidente della Repubblica e da una specie di simil Merkel sempre con il sorriso sulle labbra, addirittura ballando e danzando, tra mappamondi chapliniani e interviste politicamente scorrette rilasciate con feroce sincerità. Quasi nascosto dalle cronache cinematografiche e dalla stessa distribuzione, il nono lavoro (tra lungometraggi e documentari) di Roberto Andò - tratto dal suo libro Il trono vuoto (Bompiani), vincitore del Premio Campiello Opera Prima 2012 - sorprende per compattezza di scrittura e nettezza di sguardo. Pare un film francese - testimoniato dall’(in)sostenibile leggerezza dei personaggi di Valeria Bruni Tedeschi e del suo compagno di scena Mung - che ha trascorso un mese di vacanza in compagnia di Elio Petri, con Toni Servillo (qui ancora una volta magnifico, nelle doppie vesti dei gemelli) sempre più Gian Maria Volonté. Inutile dire che andrebbe visto in sala e/o proiettato in prima serata su Rai1 il venerdì precedente le imminenti Elezioni Politiche. E che è caldamente consigliabile agli indecisi e ai perplessi (scopriranno di averne ben donde).

 

Recensione pubblicata su FilmTV numero 8 del 2013

Autore: Aldo Fittante

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