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Viva la libertà

Regia di Roberto Andò vedi scheda film

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La recensione su Viva la libertà

di marco bi
8 stelle

…‘oggettivamente’ penso che ‘Viva la libertà’, del colto Roberto Andò (si è occupato anche di teatro e di lirica), uno dei più interessanti film italiani di quest’ anno dopo ‘Io e te’ di Bertolucci, non sia riuscito del tutto; ha momenti ‘tirati via’ ed altri inconclusi, la trama non è del tutto originale, ricorda ‘Oltre il giardino’...

Tutti noi che abbiamo visto tanti film, che ci dilettiamo a leggere ed a scrivere recensioni - sommando una quantità di fattori, alcuni oggettivi ed altri soggettivi - dovremmo essere in grado di giudicare se un film è valido o meno. Ma la componente soggettiva spesso prevale e ciò spiegherebbe perché, quasi sempre, i pareri siano discordi…

Enrico Oliveri (Toni Servillo), segretario di un grande partito politico - una foto di Berlinguer ci fa immaginare quale - non è più tanto gradito ai propri elettori e vive un momento di stanchezza anche nel privato con la moglie (Michela Cescon). Lascia un biglietto dove chiede di non essere cercato e va a Parigi a trovare un amore del passato (Valeria Bruni Tedeschi). Il suo fedelissimo assistente (Valerio Mastandrea), per non lasciare ‘il trono vuoto’ - titolo del libro scritto dallo stesso Andò - lo rimpiazza con il gemello pazzerello Giovanni (sempre Servillo) - appena uscito da una clinica psichiatrica - che vive la sostituzione allegramente, prendendo tutto con filosofia, col risultato di conquistare: gli elettori (con discorsi sinceri), ‘l’Europa’ (ballando un tango con la Merkel), la moglie e l’ex amante-collega di partito (Anna Bonaiuto) del suo gemello serio Enrico (tra parentesi non si vedono e non si sentono da anni) che a Parigi riscopre lati della vita ultimamente trascurati come flirtare con il suo amore di gioventù (che amava anche il suo gemello), andare in piscina con una ragazza per niente timida e fare lavori manuali utili alla realizzazione di un film. Nell’ambiguo finale i gemelli che sembravano molto diversi iniziano ad assomigliarsi… torneranno a scambiarsi i ruoli come facevano da ragazzi?

…‘oggettivamente’ penso che ‘Viva la libertà’, del colto Roberto Andò (si è occupato anche di teatro e di lirica), uno dei più interessanti film italiani di quest’ anno dopo ‘Io e te’ di Bertolucci, non sia riuscito del tutto; ha momenti ‘tirati via’ ed altri inconclusi, la trama non è del tutto originale, ricorda ‘Oltre il giardino’, cita facilmente Brecht (ho pensato anche a Voltaire ed a Goldoni) ma, oltre alla straordinaria attualità e piacevolezza della storia, ha anche tanti altri magici meriti. Crea molti spunti sui quali riflettere e sognare come la possibilità di modificare in meglio la nostra vita finché si è in tempo  (il film potrebbe essere dedicato a Federico Fellini - grande sognatore - che appare in una significativa intervista. Inoltre, andando oltre il semplice spunto del rinnovamento politico e quello della sostituzione di persona, troviamo più strati che sedimentano: c’è il film nel film (sempre molto piacevole vedere girare) che sta dirigendo il marito di Valeria Bruni Tedeschi e se vogliamo anche questa è una forma di doppio oltre al doppio Toni Servillo; ci sono leggiadre storie d’amore incrociate - doppie, forse anche triple - di entrambi i gemelli con la moglie del politico, con la francese e con la collega di partito; ci sono soavi momenti come quello con il Presidente della Repubblica nella sala dei mappamondi, il tango con la Merkel, e altri solo immaginati, sognati… ma che possono diventare realtà (finché c’è vita…)

Nell’ottimo cast svetta Toni Servillo - meno esagerato del solito - ma non per questo meno bravo! E rivediamo con piacere l’anziano (è del 1920!) Gianrico Tedeschi.

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