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Viva la libertà

Regia di Roberto Andò vedi scheda film

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La recensione su Viva la libertà

di barabbovich
8 stelle

In occasione delle elezioni ormai prossime, l'uomo di punta del maggior partito della sinistra italiana (Servillo), in caduta libera di consensi, decide di sparire. Il suo portaborse (Mastendrea), non sapendo che pesci pigliare, prima inventa una malattia, quindi lo fa sostituire dal fratello gemello, un filosofo geniale che entra ed esce da una clinica psichiatrica. L'ingresso di quest'ultimo in politica, sotto le mentite spoglie del congiunto - che nel frattempo ha trovato conforto in Francia presso una vecchia fiamma (Bruni Tedeschi) - è un successo trionfale: parole dirette e sincere, bagni di folla, scrosci di applausi. Quanto potrà durare il gioco?
Tratto dal romanzo Il trono vuoto  scritto dallo stesso regista del film Roberto Andò, Viva la libertà è uscito in fretta e furia prima delle elezioni del febbraio 2013 con un portato profetico davvero significativo. In esso si intravedono chiaramente molte delle ragioni legate alla flessione di consensi ai partiti tradizionali, a favore di una politica più schietta e con meno inciuci. Duello di bravura tra Servillo e Mastandrea.

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