Regia di Roberto Andò vedi scheda film
Non è un'idea nuova ma la collocazione a ridosso elezioni lo rende gradevolmente sinuoso e stuzzicante rimpianti e fantasie, specialmente nell'area sinistra dell'emisfero votante. E' proprio l'idea di questo cinquantenne (chissà perché poi accreditare 50 anni ad un cinquantaquattrenne che ne dimostra sessanta) segretario dell'opposizione depresso e sfiduciato sostituito dal gemello anticorfomisticamente entusiasta, che ci attizza e ci fa credere che un giorno, chissà.. meglio pazzi luminosi e pacatamente poetici che oscuri banditi alla guida del Paese, la morale è semplice (sempre che qualcuno la consideri ancora, la morale, un elemento imprescindibile...)
Attorialmente poi il Toni nazionale mi lascia vagamente deluso. Non bastano le sopracciglia perennemente alzate, la faccetta stralunata ed i richiami ad illustri precedenti (simpatico il “non mi somiglia per niente” di johnnystecchiniana memoria) per dar vita ad un proprio doppio credibile, ovvero: è troppo facile.
Tant'è che memorabile mi rimarrà quel sorriso finale, che simboleggia l'intreccio delle identità finalmente colluse e forse realmente scambiate.
Ad esser cattivi poi, questo Face/Off dei poveri, per quanta carne metta al fuoco, stenta a focalizzarla con esatta misura, lasciando sospesi i due gemelli nel loro brodo, sfruttandoli funzionalmente alla storia solo sfiorando i loro perché, le loro delusioni, i loro rimpianti, forse per lasciare ancora più impalpabile un finale aperto che vorremmo tanto applicare al nostro reale futuro politico.
Oddio, due/tre pazzi candidati ce li abbiamo realmente anche noi per il 24, ma è una demenza deleteria di altro genere, lontana dagli svolazzi chimerici del nostro Servillo /Errani.. voglio essere ottimista và..
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