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In a World - Ascolta la mia voce

Regia di Lake Bell vedi scheda film

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La recensione su In a World - Ascolta la mia voce

di zombi
8 stelle

ancora a hollywood, ancora nel mondo del cinema, ma  dall'interno e in un ambito famigliare. commedia indie dal sapore un pò retrò e per indie e per retrò intendo quando forse cominciai a sentir parlare di indie negli anni novanta inoltrati, come antitesi al cinema americano che faceva i soldoni e arrivava comunque e sempre dappertutto. ora che "indie" ha perso un pò il suo significato di indipendente per rappresentare in molti casi solo una dicitura un pò snob, forse non ha molto senso apporgliela. qui siamo dalle parti del mondo delle voci fuori campo, di una figlia che vive col padre che vorrebbe intraprendere la strada genitoriale, ma viene sempre bonariamente spinta a fare altro. il film si apre con gli elogi funebri televisivi di uno dei massimi speaker, che tra l'altro ha inventato o per lo meno perfezionato la formula "in un mondo....". scatta la corsa all'eredità e i più papabili sono un divetto insopportabile e il suo mentore, il padre della ragazza protagonista. il mondo del doppiaggio è stato amabilmente descritto dalla bell. gustav, il divetto, è un insopportabile ken lucido e tinto vezzeggiato dagli studios. sam, il padre della ragazza, un indomito donnaiolo che gioca a fare il sessista col divetto, totalmente pervaso da se stesso. la stessa carol(la bell)è una bambinona un pò naive, a troppo coccolata dal padre, che senza un lavoro vero, si ritrova dalla mattina alla sera sfrattata dal genitore che ha tutta l'intenzione di convivere in santa pace con la compagna. il film è diviso graziosamente in due. la parte famigliare condivisa tra l'altro con la sorella e il di lei marito dopo lo sfratto genitoriale, coppia troppo abituata a darsi per scontata e la parte professionale, dove quasi per gioco carol trova un lavoro grazie a louis che la ama segretamente da troppo tempo. i battibecchi filmici sono di un'assoluta e quasi desolante normalità, ma appunto perchè normali e banali non suonano mai falsi e noiosi. tra l'altro sembra di assistere ad una di quelle serie televisive vintage, fotografato egregiamente da seamus tierney in una luce naturale e limpida, che da l'impressione di respirare quell'aria frizzante e gustosa dei primi giorni di primavera, quando ti sembra di sbocciare come una gemma. il fatto che il tutto non si discosti di molto da una buona serie televisiva non inficia per niente il risultato anzi. volti per lo più televisivi o  da non protagonisti ben reggono il gioco di questa diatriba famigliare che si ferma prima di rompere definitivamente il cuore di qualcuno. un film divertente e non sciocchino dove la vittoria ha un sapore un pò amarognolo, poichè aver vinto può voler solamente dire essere stati scelti perchè lo studios ha inteso che la tua voce vende bene il prodotto per cui si è stati scelti. a carol sono state tagliate le alette da peter pan, ma è solo un bene, poichè da lì si parte per la vita adulta. 

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