Trama
Bob Muldoon e Ruth Guthrie sono due giovani fuorilegge che, dopo un conflitto a fuoco sulle colline del Texas, vengono arrestati dalle autorità. Nonostante Ruth sia colpevole di aver ferito un poliziotto, Bob si assume tutte le responsabilità dei crimini e Ruth viene rilasciata. Quattro anni dopo, Bob fugge dal carcere e affronta le campagne per rintracciare Ruth e la figlia che non ha mai conosciuto. Ignora però che Ruth si è lasciata il passato alle spalle e ha una nuova relazione con un uomo di legge, legato al loro violento passato.
Approfondimento
AIN'T THEM BODIES SAINTS: LA FUGA DI UN FUORILEGGE PER UN REGISTA SEMI-ESORDIENTE
Ain't Them Bodies Saints, prodotto da Nate Parker e Keith Carradine e sviluppato presso il laboratorio di scrittura del Sundance Institute, è l'opera seconda del giovane regista David Lowery. Dopo il film d'esordio (un ritratto pastorale e quasi silenzioso di due bambini che sopravvivono tra i boschi), Lowery ha sentito l'esigenza di cimentarsi con una nuova storia di fuga, contraddistinta da molta più azione e incentrata sulle ripercussioni che tale fuga ha nelle vite del protagonista fuorilegge e di chi lo circonda, coniugando in tale modo romanticismo e il tema del senso di responsabilità.
Nato a Milwaukee, nel Wisconsin, Lowery si è trasferito in Texas all'età di 8 anni e sin da allora ha manifestato il desiderio di dedicarsi al mondo del cinema, decidendo di imparare tutto ciò che serve per fare un film. Dopo aver lavorato come montatore e senza mai frequentare scuole di cinema, Lowery ha cominciato a cimentarsi con i cortometraggi fino a quando ha avuto la possibilità di esordire con il lungo St. Nick, presentato con successo prima al SXSW Festival del 2009 e poi in altre rassegne in giro per il mondo.
I TRE PERSONAGGI PRINCIPALI
Girato nell'arco di sei settimane tra il Texas e la Louisiana, Ain't Them Bodies Saints è ambientato nei primi anni Settanta nei pressi di una piccola cittadina di nome Meridian, ai piedi delle colline texane e a metà strada tra Dallas e Austin. La storia ruota intorno una coppia di sfortunati fuorilegge americani, archetipi dei banditi del mondo del West trasformati in persone reali, ed è costruita come se fosse una vecchia ballata folk "in movimento". Personaggi principali sono il fuorilegge Bob Muldoon, sua moglie Ruth Guthrie e uno sceriffo del posto di nome Patrick Wheeler, interpretati rispettivamente da Casey Affleck, Rooney Mara e Ben Foster.
Bob Muldon è un sognatore idealista che ha scelto di infrangere la legge perché pensa di ricavarne qualcosa. Nonostante ami Ruth, ama ancora di più l'idea del loro amore e, per certi versi, è come se desiderasse divenire lui stesso un bandito da leggenda.
Ragazza selvaggia e follemente innamorata di Bob, Ruth ha dovuto fare i conti con la dura realtà che l'ha colpita. Dopo essere diventata mamma, è costretta a rivedere il suo stile di vita e a capire di non essere più la sola persona su cui ricadono le conseguenze delle sue scelte. Ciò la porta ad essere fortemente tormentata, dato che non riesce a dire addio a quel passato che continua a pesare su di lei.
Patrick Wheeler è invece lo sceriffo di Meridian, che è rimatso ferito durante lo scontro iniziale con Bob e Ruth. Dopo avere arrestato la coppia di fuorilegge, Patrick ha sviluppato una strana passione per Ruth, dimostrandosi un romantico d'altri tempi, un po' timido e incapace di imporre i propri sentimenti.
RIFERIMENTI CINEMATOGRAFICI, MUSICALI E LETTERARI
Per la sceneggiatura di Ain't Them Bodies Saints il regista David Lowery ha tratto ispirazione dal mondo del cinema, da quello musicale e dalla letteratura. Modelli cinematografici sono stati nella fattispecie i film I compari di Robert Altman, Il petroliere di Paul Thomas Anderson e i film di Claire Denis per il loro formalismo e sorprendente calore, mentre il resto lo hanno fatto le canzoni di Bill Callahan, di Bonnie Prince Billy e di Joanna Newsom, e i romanzi di Marilynne Robinson e Cormac McCarthy.
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Commenti (1) vedi tutti
Crime story dall'anima romantica riesce a suggerire l'incolmabile distanza tra gli slanci ideali di una vita senza regole e la terribile nemesi di una civiltà delle regole che non lascia scampo, agitando il miraggio di una felicità irrangiungibile da cui una pallottola di troppo riesce a separarci proprio sulla soglia di casa.
leggi la recensione completa di maurizio73