Regia di Katell Quillévéré vedi scheda film
Il film è di una giovane regista francese (Katell Quillevere) e racconta, con una scansione temporale segnata da stacchi, la vita di Suzanne da quando era piccola fino intorno ai trenta anni. Non è una vita facile ma è una vita come tante. La madre è morta quando lei era piccola, vive con una sorella Maria di caratttere completamente diverso e il padre che lavora come camionista.
Le due sorelle sono molto unite, Marie ha un carattere più tranquillo mentre Suzanne è più estroversa. Lavori modesti, il padre affettuoso ma sempre in giro per lavoro con evidenti difficoltà a gestire la vita delle figlie e sopratutto di Suzanne. La svolta in negativo nella vita di Suzanne avviene quando incontra Julien e nasce una passione travolgente. Suzanne ne sarà travolta, Julien è uno che vive alla giornata e contrabbanda droga. Suzanne rimane incinta, nasce un bel bambino a cui baderà la sorella fino a quando Suzanne finirà in carcere insieme al secondo figlio appena nato. Pensavo finisse peggio invece Suzanne in carcere trova un suo equilibrio e un'apparente serenità con il bambino appena nato e l'altro figlio, ormai adolescente, che la va a trovare insieme al nonno. Un film quasi documentaristico i cui momenti più belli sono l'innamoramento di Suzanne e Julien e, in particolare, quando si abbracciano e si baciano per strada come se non riuscissero più a separarsi l'uno dall'altro. Credo che la regista sia stata partcolarmente abile a cogliere questi aspetti così sinceri e spontanei. Un buon film.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta