Regia di John Turturro vedi scheda film
Di fronte alla crisi internazionale, ci si può scoprire dotati di talenti inusitati,a volte. Capita al fioraio Fioravante, di origine italiana, che campa, anche, dando una mano a un vecchio amico libraio ebreo, che però si ritrova a dover chiudere bottega:ma l'ometto, per caso, conversando con una bellissima signora, scopre che questa vorrebbe concedersi un'avventura a pagamento con un uomo, e appunto, mette di mezzo l'amico fioraio. Il quale non è particolarmente bello, nè giovanissimo, ma ha "quel non so che" che alcune donne trovano irresistibile, e infatti cominciano a fioccare i guadagni, che in parte devolve al ruffiano dilettante: ma, come si conviene, ci si mette il cuore di mezzo, e quando Fioravante incontra una malinconica giovane vedova, che fa parte della comunità ebraica, le cose cambiano. In Italia è stato uno dei successi della scorsa primavera, un pò a sorpresa: l'accoppiata Turturro-Allen è piaciuta, e la commediola firmata dall'attore-regista, anch'egli di origine italica, ha riscontrato un buon consenso di pubblico. Per quanto tocchi argomenti anche interessanti,quali la rigidità delle regole delle comunità religiose, la solitudine delle donne,il film vira su un versante malinconico,ma non coglie le occasioni del caso: e il protagonista Fioravante pare più attonito che sensibile, o comunque capace di emanare quell'ascendente che le bellissime in scena (Sharon Stone,Sophie Vergara, anche Vanessa Paradis) gli riconoscono con devozione. Meglio i duetti con l'amico gaglioffo che gli procaccia gli "affari",ma il film non risulta abbastanza divertente, nè con lo spessore necessario per una commedia sentimentale da dirsi riuscita.
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