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Gigolò per caso

Regia di John Turturro vedi scheda film

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La recensione su Gigolò per caso

di chinaski
7 stelle

Ci mette poco Murray (Woody Allen) a convincere Fioravante (John Turturro) a trasformarsi in un  gigolò. Perché Murray-Allen è uno che con le parole ci vive, quelle scritte nei libri che vende e quelle dette a ripetizione a chi lo circonda: la sua famiglia afro, gli ebrei ortodossi del quartiere, le donne a cui presenta il suo amico. Ci troviamo a Brooklyn, gli interni delle case e la musica jazz della colonna sonora creano già un ambiente molto rilassato, dove, con lo stesso ritmo, prende forma la storia raccontata, tutti gli attori e i personaggi hanno la medesima tranquillità, lasciano che le cose accadano, che la storia si sviluppi e lo fanno senza fretta e questo ritmo avvolge anche lo spettatore e la sua visione diventa quella di un mondo a misura d’uomo, del suo tempo e dei suoi spazi. Ci sono le attività di tutti i giorni (il lavoro, gli appuntamenti) e quelle speciali (l’elaborazione di un lutto, il desiderio sessuale) e tra di loro Fioravante si sposta quasi danzando, capendo le esigenze delle donne che incontra e come soddisfarle, capendo quando il contatto delle sue dita sulla schiena nuda di una sua cliente  trasmette così tante emozioni che sembra giusto fermarsi, perché alcune volte, come dice il protagonista – amor es dolor. E l’amore arriverà a toccare anche il cuore di Fioravante, in maniera silenziosa, delicata, le altre donne glielo leggeranno negli occhi e lui non nasconderà quello che gli sta accadendo dentro. E qui è la piccola meraviglia del film di Turturro, di saper diventare intimista in maniera lenta ed emozionante, senza cercare ad ogni costo quell’intimità ma facendola percepire come naturale, spontanea.  Intorno a Murray e Fioravante c’è poi la comunità ebraica ortodossa di Brooklyn, che tra il grottesco e il divertente, incornicia (e vorrebbe punire) le vicende private (e pubbliche) dei due, che tra battute e dialoghi (in stile Allen) si trasformano in Dan Bongo e Virgilio, pappone e gigolò’, due uomini che partecipano al gioco del sesso e della seduzione conoscendone alla perfezione le regole.

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