Regia di John Turturro vedi scheda film
A quattro anni dal detour musical-documentario partenopeo di Passione, John Turturro s’immerge nel natìo borgo di Brooklyn per realizzare una commedia sentimentale dal passo felpato. Una rimpatriata fra umori, ambienti e volti amici. Una ronde amarognola e un po’ indolente, fra i colori autunnali delle strade, le pattuglie della Shomrim e le inquietudini del cuore. Fioravante (Turturro), libraio, fioraio e forse idraulico, si lascia convincere da Murray (Woody Allen), a improvvisarsi gigolò per aiutarlo a tirare su un po’ di dollari facili. Quando l’apprendista stallone incontra la vedova chassidica Avigal (Vanessa Paradis), tallonata dal correligionario Dovi (Liev Schreiber), la sua prodezza amatoria si dilegua e nulla possono nemmeno i talenti incrociati di Sharon Stone e Sofía Vergara. Con uno sguardo al Woody Allen leggero, da commedia italiana di Criminali da strapazzo, conservando però negli occhi la scala di colori ambientale di Hannah e le sue sorelle, Turturro realizza un ironico divertissement, come un Garson Kanin in minore, non privo di aperture problematiche come la rappresentazione delle rigidità della comunità chassidica (che rievoca Una estranea fra noi di Sidney Lumet). Lo sguardo di Turturro abbraccia mondi e differenze, si stringe addosso ai personaggi e gioca anche con qualche sorpresa di casting (la diva r’n’b Jill Scott; Max Casella, il Pappi Corsicato dei Coen; Bob Balaban).
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