Regia di Manetti Bros. vedi scheda film
Pianista fallito e poliziotto per caso (e per raccomandazione), Paco viene infiltrato nella band di un cantante neomelodico che dovrà esibirsi al matrimonio della figlia di un potente boss.
Song 'e Napule - divertente gioco di parole a cavallo fra inglese e napoletano - è l'ennesima prova riuscita da parte dei fratelli Manetti, fra i pochi in Italia a riuscire ancora, a terzo millennio inoltrato, a portare avanti la bandiera del cinema cosiddetto 'di genere'. Fieri antagonisti dell'intrattenimento per la massa, ma capaci comunque di strizzare l'occhiolino al pubblico con rimandi popolari e trame farcite di realtà, Antonio e Marco Manetti risultano anche autori, insieme a Michelangelo La Neve, della sceneggiatura del film; una storia sostanzialmente comica, ma che brilla di riflessi di un cinema nostrano che fu, come dimostrano in maniera esplicita già i caratteri dei titoli di testa: c'è la debita sottotrama sentimentale, ma soprattutto c'è l'action e il poliziesco-gangsteristico, rimandi immancabili vista l'ambientazione in una Napoli fotoromanzesca, da sceneggiata di meroliana memoria. Un'ora e mezza spensierata, senza particolari morali, ma tutta da godere: comunque non poco. Fra i protagonisti non può mancare Giampaolo Morelli, il cui sodalizio con i Manetti si avvicina al decennale essendo cominciato con Piano 17 (2005), ma troviamo anche Paolo Sassanelli, Alessandro Roja, Serena Rossi, Carlo Buccirosso e Peppe Servillo. Piacevole la confezione, così come il ritmo. 6,5/10.
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