Regia di Manetti Bros. vedi scheda film
Il poliziotto che non sa usare la pistola suona un pianoforte confiscato, ama la musica alta ma è costretto a mischiarsi con la famigerata sottocultura neomelodica: infiltrato nella band incaricata di allietare un matrimonio di camorra, deve scovare un latitante e finisce per scoprire l’altra faccia della munnezza. Napoli centro, Napoli bella, Napule è mille calure e i Manetti Bros. fanno da sempre magie con la tavolozza. Autori di un cinema che porta il loro indiscutibile marchio di fabbrica, capaci di rinnovarsi senza tradirsi nonché di spiazzare (e fidelizzare) il pubblico tv afferrando l’ossimorico divertimento intelligente, mirano con orgoglio all’intrattenimento popolare e firmano il loro capodopera a oggi. Complice l’idea folgorante di Giampaolo Morelli, irresistibile nei panni tamarri della star locale Lollo Love, uomo de’ core e bonaria cazzimma che (ri)conosce l’anima oltre gli «scarabocchi» di uno spartito. Esponente numero 1 di una famiglia attoriale che può ambire alla factory (gli sbirri Paolo Sassanelli & Juliet Esey Joseph evocano personaggi “coliandreggianti”, le new entry Alessandro Roja & Serena Rossi sono azzeccatissime), combatte la malavita con l’arma suprema del grottesco e smonta lo stereotipo del cantante “ammanigliato” puntando con disarmante sincerità a Sanremo. Song’e Papule è satira esilarante di corruzione & raccomandazione, esorcismo affettuoso dei tempi che corrono e corsa ritmicamente infallibile tra i generi.
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