Regia di Chris Buck, Jennifer Lee (II) vedi scheda film
Carino, ma non comprendo l'idillio generale. A mio avviso ha riscosso un successo eccessivo e un entusiasmo immeritato, financo un premio Oscar che sospetto essere stato attribuito più per assenza di veri competitori che per riconoscimento di meriti reali. Alla luce di un così unanime consenso, incontrando il favore sia della critica sia del pubblico, mi ero immaginato un capolavoro che invece purtroppo non posso confermare di avere visto. Il debito è evidente nei confronti di Rapunzel - L'Intreccio della Torre (2010), titolo che tutto sommato avevo apprezzato in misura maggiore.
La storia è troppo esile e non convince appieno. Un peccato, perché interessante sulla carta era l'approccio alla materia diverso dal solito. Come Ribelle - The Brave (2012) tentò d'indagare il rapporto madre-figlia su uno sfondo "celtico", così stavolta si cerca di esplorare l'amore tra due sorelle nelle magiche atmosfere di un Nord glaciale. Superfluo ricordare ancora il parziale fallimento di entrambi, con delusione delle alte aspettative. Le semplificazioni, le ingenuità e le prevedibilità di fondo minano la sostanza, tolgono sapore e pregiudicano il coinvolgimento emotivo.
Non ci si affeziona mai con sincero trasporto ai personaggi. Magari le due principesse protagoniste, Anna ed Elsa, sono in grado di conquistare ugualmente una buona fetta del pubblico femminile sognante, che in loro trova immedesimazione. Tuttavia non mi si dica che possono reggere il confronto con le figure degli autentici capolavori dell'animazione. Qui il solo memorabile finisce per essere il pupazzo di neve Olaf, grazie alla sua simpatia.
Il mio giudizio risulta discreto, nonostante i difetti, principalmente per tre motivi/pregi. La prima ragione può sembrare bizzarra, nel senso che durante le diverse scene il mio pensiero sovente è andato al grazioso Come d'Incanto (2007), film che consiglio e il ricordo del quale mi ha fatto ora sorridere in più occasioni, per la sua rilettura in chiave ironica e parodica di diversi momenti presenti pure in quest'opera. La seconda è la colonna sonora, affascinante sin dai titoli di testa, sebbene molto ricca di canzoni in stile musical, aspetto che qualcuno potrebbe non gradire fino in fondo. La terza è la grafica incredibile, fautrice di uno spettacolo per gli occhi ai massimi livelli di qualità.
Una piccola curiosità: questo LIII Classico Disney è liberamente ispirato a La Regina delle Nevi, fiaba scritta da Hans Christian Andersen.
La giovane Anna, temeraria sognatrice il cui regno è caduto sotto la maledizione di un inverno senza fine a causa di una profezia, intraprende un epico viaggio assieme a Kristoff, un audace uomo di montagna, per rintracciare la sorella Elsa, la Regina delle Nevi, e porre così fine al glaciale incantesimo.
Le musiche sono alquanto suggestive, ma è innegabile che le tante canzoni suonino assai meglio in lingua originale (con eventuali sottotitoli) piuttosto che nella traduzione italiana. Senza nulla voler togliere al talento dei nostri doppiatori, poiché è ovviamente un problema intrinseco nella localizzazione di qualsiasi musical.
Solidità e spessore, robustezza e profondità, flessibilità e originalità a intreccio e personaggi.
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