Regia di Edgar Wright vedi scheda film
Altro grande film di Wright/Pegg/Frost. Commedia d'azione a tema fantascientifico, ci racconta la storia di un gruppo di uomini i quali, a venti anni (io direi trenta, a giudicare dall'aspetto degli attori !) da quella che fu "la notte di fuoco" che segnò la loro adolescenza, tentano di ripetere l'impresa, precedentemente fallita, consistente nell'attraversare il "Miglio Dorato", un percorso attraverso dodici pub ove annegare in crescenti maree di nichilismo alcolico. Incidentalmente fronteggiano e respingono un'invasione aliena. Come riscontrato per "Shaun Of The Dead", il fim ha diversi piani di lettura. Estremamente valido sul livello del puro intrattenimento, scoppiettante, con molta azione, imprevedibilità, situazioni curiose, dialoghi brillanti, questo film va oltre. La figura del protagonista nonchè leader del gruppo di amici è estremamente studiata. Ci è mostrato come un eterno adolescente, quasi la prima "notte di fuoco" ne avesse bloccato la crescita e la sua vita avesse continuato a ruotare intorno a quell'episodio, finendo per porlo ai limiti della società. Il protagonista è fiero di questo suo essere - utilizza la vettura di tanti anni prima, veste nella stessa maniera; giunge addirittura, da uomo maturo, a confrontarsi con un adolescente - ed al tempo stesso ne soffre, nella consapevolezza di non essere in grado di sostenere il ritmo della vita moderna. La sua figura si contrappone a quelle dei suoi amici, che, superati gli anni dell'adolescenza, hanno avuto vite e carriere "normali", costellate di alti e bassi e nella prima parte del film ci sono mostrati seguire il protagonista così come si asseconda un folle. Il percorso che intraprendono da un pub ad un altro, tutti dotati di nomi altamente simbolici, ha però effetto anche per loro: lentamente le inibizioni cadono; riaffiorano tensioni adolescenziali a lungo - e forse a malincuore - sopite; tornano i ragazzi di allora. Ed in questo spirito si trovano dapprima a a scoprire e poi a combattere un'invasione aliena molto particolare. Quasi tutti gli abitanti della cittadina inglese in cui è ambientato il film, infatti, sono stati sostituiti da "vuoti" - cloni tanto perfetti quanto freddi, totalmente disumani. Concluso il percorso, nonostante le molte perdite, il protagonista, resistendo ad un'ultima tentazione, riesce a respingere l'invasione perorando con forza la causa della fallibilità umana contro quella della perfezione disumana, sostenuta dall'entità aliena. Il finale apocalittico sà di posticcio, ma ha il pregio di chiudere in modo originale il film, mostrando la sorte dei personaggi o dei loro cloni. In quel mondo, senza elettricità, il protagonista è ormai perfettamente a suo agio !
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