Regia di James Parrott vedi scheda film
Stanlio e Ollio costretti in un contesto gotico, debitore de Il castello degli spettri (Paul Leni, 1927), interpretano un cortometraggio meno efficace del solito a causa di una sceneggiatura poco ispirata e un finale improvvisato.
Da un articolo sul giornale, Ollio apprende che Belisario Laurel è deceduto e che l'erede legittimo entrerà in possesso di 3.000.000 di dollari. Convinto che Stanlio sia destinatario del patrimonio, lo accompagna al castello di Belisario per rivendicarne la successione. Sul posto sono presenti gli aspiranti eredi e anche un commissario, certo che l'anziano possidente sia stato ucciso per questioni ereditarie. La lettura del testamento è rimandata. Mentre infuria un temporale, Stanlio e Ollio vengono accompagnati da un inquietante maggiordomo a pernottare... nella stanza in cui è morto Belisario.
Una delle più deboli produzioni Hal Roach penalizzata da una sceneggiatura poco ricercata e da un finale piuttosto improvvisato. In contrasto con un cast insolitamente numeroso e un set (poi mantenuto da Roach per essere sfruttato in successive produzioni sino agli Anni '50) gotico e debitore di pellicole espressioniste (che lo spunto arrivi da Il castello degli spettri di Paul Leni è quasi scontato). Agli albori del cinema sonoro (1927), per rendere ancora più macabro il contesto, in alcune versioni il maggiordomo venne doppiato da Boris Karloff. Proprio questo aspetto predominante, ovvero del tema macabro e fantastico, in parte limita il clima ironico e rende un po' meno efficaci le immancabili gag di Laurel & Hardy.
Curiosità
La didascalia iniziale recita: "Laurel & Hardy avevano necessità di una pausa... cercavano lavoro dal 1921".
Il loro primo film fu realizzato nel 1921.
"Sol chi non lascia eredità d'affetti
poca gioia ha dell'urna: e se pur mira
dopo l'esequie, errar vede il suo spirto
fra' l compianto de' templi Acherontei,
o ricovrarsi sotto le grandi ale
del perdono d'Iddio: ma la sua polve
lascia alle ortiche di deserta gleba
ove nè donna innamorata preghi,
nè passeggier solingo oda il sospiro
che dal tumulo a noi manda Natura." (Ugo Foscolo)
F.P. 22/11/2020 - Versione visionata in lingua italiana (durata: 28'51")
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