Regia di Orson Welles vedi scheda film
La pellicola che ha lanciato e consacrato l'astro di Welles nel firmamento cinematografico di ogni tempo. Non può mancare in una cineteca che si rispetti, forse poco adatta ad un pubblico moderno o - comunque - di non amanti del Cinema nel senso più intimo del termine.
Poco posso dire su questa pellicola, l'approccio con la stessa è stato timido e colmo di aspettative ed ha portato con sé la stessa sensazione di smarrimento di chi si approccia ad un testo antico senza avere gli strumenti per comprenderlo. O meglio, qualche strumento c'era, potevo cogliere la lezione di Lang nelle inquadrature, intuire la grande capacità di Welles di giocare con i flashback e intersecare periodi storici diversi, per costruire l'immagine del suo protagonista pochi tasselli alla volta su piani temporali diversi, sapevo già che avrei trovato un utilizzo innovativo della profondità di campo e del piano sequenza e sapevo - pure - che al termine della visione, il mio concetto della grandezza di Orson Welles ne sarebbe uscito ulteriormente - e definitivamente - amplificato. Malgrado ciò, ho colto solo una parte delle innovazioni che questo mostro sacro del Cinema è riuscito a seminare nelle generazioni a venire, occorre una cultura cinematografica non indifferente per apprezzare a pieno la potenza di Quarto Potere. Per alcuni non è un capolavoro del Cinema ma Il Capolavoro ed è difficile dar loro torto. Dirò, rischiando il linciaggio, che il film a cui resto più legato rimane L'infernale Quinlan.
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