Regia di René Clair vedi scheda film
Il tono leggero di Clair non si dimentica, e qui sfida sé stesso con una trama che porta alla tragedia, ma che grazie alla sua tenuta equilibrata, non raggiunge mai la drammaticità che in via naturale poteva sorgere. Si punta sul tono leggero del racconto, che è sempre su una linea piacevole ed affettuosa con dei caratteri naif che ci portano in un terreno di rappresentazione quasi teatrale, già di per sé la scena ce la suggerisce essendo tutta ricostruita. Clair ha preso il racconto su suggerimento di Georges Brassens, musicista di culto in Francia, ma conosciuto anche da noi, qui alla sua unica partecipazione cinematografica. Qui si fa strada l'argomento amicizia e il tradimento, con un racconto quasi favolistico, ma sempre su una tonalità fresca ed intelligente. Ambientazione particolare e che si fa strada su un panorama di povertà ed emarginazione, ma sempre rappresentata con dolcezza, per non contraddire la chiave di rappresentazione scelta
Una storia che si vede meglio nello schermo che a raccontarla
Un tocco ancora di magia, per questo autore e regista che molti hanno dimenticato
Insuperabile per leggerezza e comicità
Non una vera eisbizione attoriasle, ma senz'altro da musicista
Marito di Michelle Morgan , ha fatto semp0re affidamento dul suo fisico e le sue prove al cinema non sempre memorabili
Personale e facetta da cerbiatta
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