Regia di René Clair vedi scheda film
Un criminale braccato dalla polizia trova rifugio nella casa di due amici, un chitarrista e un ubriacone; porta così un soffio di avventura nella loro vita e soprattutto in quella della ragazza del bar, che progetta di fuggire con lui. L’ubriacone, che era pateticamente innamorato di lei, ne viene sconvolto ma è pronto a sacrificarsi per la sua felicità; senonché il bandito non ha nessuna intenzione di portarla con sé. L’ambientazione popolare è un po’ cartolinesca (anche se qualche trovata è da incorniciare, es. il resoconto giornalistico delle traversie del criminale che viene inconsapevolmente mimato dai giochi dei bambini) e i punti di riferimento risalgono all’anteguerra (es. Il porto delle nebbie di Carné); ma il film lievita bene e, come altri diretti da Clair dopo il ritorno in patria, emana un buon aroma di passato a cui ci si abbandona con piacere.
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